Perin è della Juve. È già cominciato il dualismo con Szczęsny
La Juventus prova a voltare pagina dopo l’addio di Buffon, che ne ha difeso la porta per diciassette lunghi anni. Nella scorsa estate, proprio in vista di questo possibile divorzio, la dirigenza bianconera aveva acquistato dall’Arsenal Wojciech Szczęsny, ritenuto il miglior sostituto del “Gigi Nazionale” sulla piazza. E sembrava che i galloni di titolare, al termine di questa stagione, finissero indiscutibilmente sul petto del portiere polacco. L’ex estremo difensore della Roma, quando era stato chiamato in causa, aveva fatto molto bene, tanto che alcuni avevano sollevato la questione che potesse essere lui il numero uno juventino anche con Buffon in rosa.
L’acquisto di Mattia Perin, definito oggi (12 milioni di euro pi+ 3 di bonus) porta alla Juventus un portiere di indiscusso valore. Un calciatore che ha avuto una crescita importante negli ultimi anni. E che da molti esperti viene considerato, attualmente, il miglior numero uno italiano. Naturalmente le qualità dell’ex capitano del Genoa sono indubbie. Ha fatto vedere cose egregie e vestire il bianconero sarà il banco di prova definitivo. Tutti i migliori portieri di una generazione sono passati da Torino. Non solo Buffon, ma anche Zoff e Peruzzi, che nei loro rispettivi periodi erano considerati, appunto, i migliori nel ruolo.
Per alcuni Perin si è preso un gran bel rischio. Ossia quello di ritrovarsi dietro alle gerarchie e di non riuscire a emergere. È un rischio forse calcolato, perché se giochi nella Juventus, che è protagonista in campionato e in Champions, le occasioni non mancheranno. E, soprattutto, stavolta non ha davanti a lui un vero e proprio monumento come Buffon. Allora spostiamo l’attenzione del discorso su Szczęsny. Il portiere polacco riuscirà a convivere con questo dualismo? Come ha preso l’acquisto di Perin dopo “il sospiro di sollievo” dell’addio di Buffon? Le domande, secondo noi, sono lecite. Non sarà facile per lui accettare la forzata convivenza con l’ex genoano, soprattutto perché ha tutto da perdere. Parte sì, almeno sulla carta, con un vantaggio non indifferente, quello di conoscere già l’ambiente. Ma Perin sarà un “avversario” combattivo, e Szczęsny sa di non poter sbagliare mai. Dietro di lui, c’è il fiato di un calciatore che ha l’occasione della vita.
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