Home » Verso Russia 2018 – Le Nazionali partecipanti: Colombia

Fonte Foto: Twitter @FCFSeleccionCol

Manca sempre meno al via dei Mondiali di Russia 2018 ed è arrivato il momento di conoscere tutte le 32 protagoniste dell’evento più atteso dell’anno: con due appuntamenti quotidiani, analizzeremo nel dettaglio la storia nei Mondiali, il percorso durante le qualificazioni e le qualità ruolo per ruolo delle Nazionali arrivate alla fase finale del torneo. Oggi tocca alla Colombia.

PRECEDENTI NEI MONDIALI – In Russia la Colombia giocherà la fase finale di Mondiali per la sesta volta nella sua storia. L’esordio della Colombia ai Mondiali avviene nel 1962 in Cile, dove i Cafeteros chiudono il loro girone all’ultimo posto pareggiando con l’URSS 4-4 e perdendo 2-1 contro l’Uruguay e 5-0 contro la Jugoslavia. Per ritrovare la Colombia alla fase finale dei Mondiali bisognerà aspettare ben ventotto anni, quando Francisco Pacho Maturana guidò la sua squadra alla qualificazione a Italia 1990. Inseriti in un girone molto difficile, i sudamericani riuscirono comunque a raggiungere gli ottavi di finale, in cui l’inedita sfida contro il Camerun si concluse col successo ai tempi supplementari degli africani grazie alla doppietta di Milla. La Colombia si qualificò anche per le due edizioni successive della Coppa del Mondo: USA 1994 e Francia 1998. La spedizione nordamericana si concluse drammaticamente con l’assassinio di Escobar al ritorno in patria dopo l’autogol che costò alla Colombia, presentatasi ai nastri di partenza con grandi aspettative, l’eliminazione contro gli USA nella fase a gironi. Quattro anni dopo i Cafeteros in Francia non superano il girone con Inghilterra, Romania e Tunisia. Arriviamo così al miglior risultato colombiano ai Mondiali, quello ottenuto in Brasile nel 2014. La Colombia di Pekerman vince il suo girone, batte l’Uruguay negli ottavi di finale e si arrende solo al Brasile ai quarti guidata da uno straordinario James Rodríguez.

IL PERCORSO VERSO RUSSIA 2018 – Il percorso della squadra di Pekerman è stato sicuramente più complesso di quello per arrivare in Brasile nel 2014. La forza della Colombia è stata quella di vincere contro le “piccole”: tra andata e ritorno infatti contro le ultime tre della classifica (Ecuador, Bolivia e Venezuela) sono arrivati ben sedici dei ventisette punti complessivi. Nell’ultimo anno i Cafeteros non hanno certamente fatto vedere prestazioni indimenticabili, riuscendo a battere solo Bolivia ed Ecuador. Pekerman ha fatto però di necessità virtù e, non potendo vincere, ha portato a casa diversi pareggi che decisivi per guadagnarsi il viaggio in Russia. Fondamentali quello in casa contro il Brasile e quello nell’ultima giornata sul campo del Perù. La Colombia probabilmente non giocherà bene come quella di quattro anni fa, dovrà quindi essere più concreta.

DIFESA – Ospina, spesso protagonista di prestazioni migliori con la Colombia che con l’Arsenal, sarà il portiere titolare. Per il futuro ci sarà invece Arboleda, promettente estremo difensore del Banfield. Uno dei due centrali della difesa a quattro di Pékerman sarà sicuramente Davinson Sánchez, cresciuto moltissimo sotto la guida di Pochettino nel Tottenham e fresco di rinnovo fino al 2024 col club inglese. Dubbi sull’alto posto disponibile: Mina infatti ha giocato poco nel Barcellona, quindi alla fine potrebbe giocare uno tra Murillo e Zapata. Nessun dubbio invece per quanto riguarda i terzini: Fabra, protagonista di un’altra ottima stagione chiusa con la vittoria del campionato col Boca Juniors, giocherà a sinistra, mentre Arias prenderà posto sulla destra.

CENTROCAMPO – Carlos Sánchez e Aguilar rappresentano una certezza come cerniera di centrocampo nel modulo dell’allenatore argentino. Ormai l’intesa tra i due è assodata e Pekerman si fida ciecamente del loro rendimento. Pronto comunque in caso di necessità Barrios, esploso quest’anno nel Boca Juniors. Sulla linea offensiva ovviamente i grande protagonista sarà col numero 10 James Rodríguez, di cui parleremo in uno dei prossimi paragrafi. Cuadrado sicuro del posto alla destra del giocatore del Bayern Monaco; a sinistra si giocheranno invece il ruolo da titolare Uribe (buona stagione nell’América in Messico) e Quintero (ritrovatosi nel River Plate dopo un periodo complicato).

ATTACCO – Dopo l’infortunio che lo tagliò fuori da Brasile 2014, la voglia di riscatto di Falcao sarà altissima. Ventinove gol in sessantaquattro partite giocate con la Colombia per l’attaccante del Monaco, unico sicuro del posto in attacco. Escluso dai convocati Cardona, che paga a carissimo prezzo il gesto razzista fatto in amichevole contro la Corea del Sud e costatogli alcune giornate di squalifica. Pekerman giocherà con il 4-2-3-1, quindi Bacca e Borja partiranno sempre dalla panchina. Entrambi però possono essere preziose soluzioni a partita in corso, sia per dare il cambio a Falcao sia per giocare con due punte in caso di necessità.

IL COMMISSARIO TECNICO – José Pekerman, dal 2012 sulla panchina colombiana, può alternare al preferito 4-2-3-1 anche il 4-4-2 a seconda delle necessità. L’allenatore argentino siede sulla panchina della Colombia dal 2012 e ha ottenuto ottimi risultati, tra cui i quarti di finale ai Mondiali del 2014 (miglior piazzamento della storia calcistica colombiana) e il terzo posto alla Copa América Centenario nel 2016.

LA STELLA – James Rodríguez. Il giocatore simbolo della Colombia sarà Radamel Falcao, soprattuto dopo l’incredibile sfortuna che lo privò di fatto del Mondiale 2014 nel suo momento di massima forma, ma la stella della squadra è senza dubbio il giocatore del Bayern Monaco. La seconda parte di stagione di James in Baviera è stata infatti ottimo con l’ex giocatore del Real Madrid che sembra essere tornato su livelli che aveva smarrito in Spagna.

PUNTI DI DEBOLEZZA – Cali di tensione. Nelle qualificazione troppe volte la Colombia ha dato la sensazione di spegnersi sul più bello. Eclatante in tal senso la clamorosa sconfitta casalinga contro il Paraguay subita in rimonta nella partita che poteva dare il passa anticipato per la Russia.

FORMAZIONE TIPO – (4-2-3-1): Ospina; Arias, Murillo, D. Sánchez, Fabra; Aguilar, C. Sánchez; Cuadrado, J. Rodríguez, Uribe; Falcao.

OBIETTIVI E PROSPETTIVE – Sicuramente l’obiettivo minimo sono gli ottavi di finale. L’urna infatti è stata benevola con la Colombia, inserita nel Gruppo H con Polonia, Senegal e Giappone. La squadra di Pékerman dovrà però stare attenta: se è vero che non c’è una squadra nettamente più forte delle altre, altrettanto vero è che non ci sono squadre “materasso”. Detto questo, la Colombia è più forte di Senegal e Giappone quindi dovrà far valere la sua superiorità tecnica per ragiungere gli ottavi di finale per il secondo Mondiale consecutivo. Vincendo il girone il sorteggio potrebbe essere buono e a quel punto i Cafeteros dovrebbero puntare a bissare i quarti di finale raggiunti quattro anni fa in Brasile. La squadra infatti come rosa può essere sicuramente tra le prime otto.