Il giorno dopo l’amichevole di Villarreal contro la Spagna, per la nazionale Svizzera, è quello del giudizio. Questa sera, infatti, presssapoco alle 18, nel corso di una conferenza stampa, che si terrà nel ritiro di Villa Sassa, a Lugano, Vladimir Petković farà i nomi dei 23 giocatori che porterà con sé in Russia. Tre degli attuali convocati, quindi, dovranno fare le valigie.
La partita di ieri ha dato al tecnico alcune certezze e anche diversi punti interrogativi. Le certezze riguardano il reparto arretrato, con Sommer tra i pali apparso più sicuro rispetto alle ultime uscite, e la coppia di centrali difensivi Schär/Akanji, coi due che hanno dimostrato un buon affiatamento, nonostante la giovane età dell’ex Basilea.
Davanti alla difesa, Behrami ha fatto la solita partita di sostanza, e anche Zakaria si è ben disimpegnato. Peccato che, sull’azione del gol, nessuno sia uscito a contrastare Odriozola, che ha potuto battere a rete indisturbato.
Il binario di sinistra Rodríguez/Zuber ha dato un’ottima prova di sé. Il terzino del Milan, più libero di giostrare in attacco rispetto a quanto fa tra i rossoneri, ha giocato una buona partita anche quando si è proposto nella fase offensiva: e non è un caso che sia andato a rete, nella ripresa.
Dall’altra parte, invece, la coppia Lichtsteiner/Shaqiri ha sofferto decisamente di più. In fase di impostazione, si è sentita la mancanza di Xhaka: e, forse, la risposta ai tanti palloni persi, soprattutto in fase di costruzione, è da leggersi in tal senso.
Ieri sera, di sicuro, il ritmo partita della Svizzera è stato più basso di quello che sarà necessario in Russia. Nel primo tempo, la Spagna ha corso di più e, tutto sommato, ha meritato di finire in vantaggio. Non è una novità che le Furie Rosse abbiano una grande superiorità nel palleggio: agli elvetici è mancato un ritmo superiore, che potesse creare problemi nelle ripartenze.
Alla fine, registriamo una sola conclusione degna di nota per la Nati nella prima frazione (di Džemaili, al 24′) nonché, 10′ più tardi, una bella percussione di Lichtsteiner. Sul bel traversone del compagno, però, Seferović, unico svizzero nei sedici metri, ha sbagliato il movimento. La sfera, che la retroguardia spagnola non aveva intercettato, si è così persa in fallo laterale.
L’attacco, infatti, è la vera grande incognita di questa squadra. Le prestazioni di Seferović e Drmić sono state deludenti, e anche Shaqiri non ha inciso. Nella ripresa, Embolo, entrato al posto di Džemaili, ha fatto movimento, ma senza riuscire a rendersi pericoloso.
Negli ultimi venti minuti, tra l’altro, i rossocrociati si sono abbassati parecchio, rischiando di capitolare in un paio d’occasioni. Certo, la prestazione è stata ordinata: però, dopo aver visto il Brasile contro la Croazia, ieri, si capisce che, in Russia, servirà un approccio differente.
Vedremo quali saranno, oggi, le scelte di Vlado. A rimanere in Svizzera saranno, con buone probabilità, il quarto portiere Kobel, il giovane centrocampista Edimilson Fernandes, ex Sion, e il difensore dell’Udinese Widmer.
Però, non è detto che l’ex allenatore della Lazio abbia in serbo qualche sorpresa. La prossima partita sarà l’amichevole contro il Giappone di venerdì sera: in quell’occasione, non sarebbe male vedere Mario Gavranović al centro dell’attacco.
Il centravanti ticinese della Dinamo Zagabria ha caratteristiche diverse dai suoi compagni di reparto Seferović e Drmić: però, almeno per quanto ha fatto vedere nel suo club, ha maggiore confidenza con il gol e, soprattutto, è uno che attacca la porta. Ieri, tra l’altro, è mancata, soprattutto, densità nei sedici metri avversari.
Certo, la Spagna fa molto possesso palla e, soprattutto nel finale, ha avanzato di parecchio il proprio baricentro. Però, gli svizzeri hanno tirato poco in porta. Dando per scontato che contro il Brasile sarà difficile fare risultato, la prova della verità sarà contro la Serbia, a Kaliningrad, il 22 giugno. Contro una squadra dotata di buone individualità, e abile nel fraseggio, bisognerà trovare il gol, se si vuole pensare di andare avanti.