Nazionali

La nazionale svizzera in gita sul Ceresio: le parole degli “italiani” Freuler e Lichtsteiner

Dal nostro inviato a Lugano (CH)

Alla vigilia della partenza per Villareal, dove la Svizzera incontrerà la Spagna in amichevole, i ragazzi della Nati si sono concessi una serata distensiva, con una piccola crociera in battello sul lago di Lugano, in compagnia della stampa. Siamo saliti a bordo anche noi con loro, per fare due chiacchiere, facendoci raccontare un po’ le impressioni, e le speranze, dopo questi primi giorni di ritiro in Ticino.

Un sospiro di sollievo viene, invece, dall’infermeria. Nell’allenamento a porte aperte di giovedì, sotto la pioggia e davanti a 2.000 spettatori (era un giorno festivo nella Confederazione, il Corpus Domini), Granit Xhaka, in uno scontro fortuito con Valon Behrami, aveva preso un brutto colpo al ginocchio, che aveva fatto temere, nell’immediato, una lesione importante ai legamenti.

A tale proposito, lo staff medico della squdra ha voluto rassicurare i giornalisti presenti: “Il giocatore ha subito una forte contusione, ma sono esclusi danni ai legamenti del ginocchio e al menisco. Per qualche giorno farà un lavoro differenziato: niente campo, esercizi in palestra, cyclette per mantenere la forma. Non so se potremo schierarlo in Spagna domenica sera e a Lugano, venerdì, contro il Giappone. Vedremo come andranno il lavoro e i test.” 

Il 25enne centrocampista dei Gunners, secondo quanto riferito dalla RSI, era stato sottoposto giovedì a una TAC presso la clinica Moncucco di Lugano, con esito negativo rispetto alla presenza di lesioni importanti. La forte contusione, quindi, non ha provocato gravi danni anche se, come ampiamente previsto nell’immediato, ne escluderà probabilmente l’impiego nelle amichevoli.

Diversi giocatori si sono poi concessi ai microfoni dei numerosi giornalisti presenti. Abbiamo ovviamente dato la precedenza a quelli che hanno giocato nella nostra Serie A. Remo Freuler, reduce da una bella stagione con l’Atalanta, ha dichirato: ” È una grande emozione poter essere qua, pronto per un mondiale, a rappresentare il tuo Paese, era uno dei miei sogni da bambino. Ho fatto una buona stagione a Bergamo, ho lavorato tantissimo per raggiungere questo obbiettivo. Spero di poter essere tra i 23 convocati.”

“La serie A italiana è un campionato impegnativo, che ti permette di crescere, tatticamente e tecnicamente. Stare con mister Gasperini mi ha aiutato parecchio, in tutti i sensi. Questo gruppo è fantastico, questo può essere importante per affrontare le partite difficili che ci attendono. Il Brasile sappiamo tutti che è forte, ha vinto facilmente il proprio girone di qualificazione. La Serbia ha fatto bene, e ha delle grandi individualità; il Costarica lo conosciamo meno ma, come tutte le compagini sudamericane, saprà dare dei problemi a tutte le altre.”

“Penso che gli avversari ci rispetteranno. La nostra è una squadra che ha fatto vedere buone cose, ci sono tanti elementi che giocano in grandi squadre e in campionati importanti e, in più, rispetto ad altre occasioni, il gruppo mi sembra più cementato. Credo che sia normale che gli avversari ci guardino con rispetto: poi, starà a noi porre le condizioni per andare avanti.”

“Sono dell’idea che il carattere, in una squadra, sia importante: lo abbiamo dimostrato noi dell’Atalanta, per esempio, e sono certo che, sotto quest’aspetto, sapremo fare bene anche come Svizzera. I miei compagni di squadra italiani all’Atalanta faranno tutti il tifo per me: l’Italia non ci sarà, e il loro cuore sarà per la nazionale rossocrociata.”

Ha parlato anche il capitano Stephan Lichtsteiner, che, tra le righe, ha confermato di essere a un passo dall’Arsenal: “Affrontare subito il Brasile potrebbe essere un vantaggio: anche loro sono alla ricerca di conferme, e la prima partita è sempre un’incognita. Mi piace molto questo gruppo, sto provando buone sensazioni: ci alleniamo bene, c’è coesione, i giovani vanno d’accordo con i più esperti.”

“Come sto io? Logico che quando vieni da una stagione come quella di quest’anno con la Juventus, è tutto più facile, a livello mentale. Sono state sette stagioni importanti, e siamo molto orgogliosi di questo: vedremo cosa ci riserverà il futuro. La nostra la miglior Svizzera di sempre? I paragoni con il passato sono sempre difficili. Però questa è una squadra che negli ultimi anni è cresciuta parecchio dal punto di vista del gioco e della mentalità.”

“In passato, nella nazionale Svizzera, hanno giocato importanti individualità. Tuttavia, in questa nazionale ci sono elementi che giocano nei migliori campionati, e nelle migliori squadre europee: non credo siano meno forti dei giocatori elvetici del passato. Noi siamo una squadra che, negli ultimi due/tre anni ha imparato a giocare sempre per vincere, che ha un gioco e una personalità importanti, e vogliamo farlo vedere anche in questa occasione.”