Manca sempre meno al via dei Mondiali di Russia 2018 ed è arrivato il momento di conoscere tutte le 32 protagoniste dell’evento più atteso dell’anno: con due appuntamenti quotidiani, analizzeremo nel dettaglio la storia nei Mondiali, il percorso durante le qualificazioni e le qualità ruolo per ruolo delle Nazionali arrivate alla fase finale del torneo. Oggi tocca alla Germania.
PRECEDENTI NEI MONDIALI – La storia della Nazionale tedesca nei mondiali è stata sempre caratterizzata da ottimi risultati. Laureatasi campione del mondo ben 4 volte (1954, 1974, 1990, 2014), ha ottenuto ottimi risultati anche nel 1982, 1986 e 2002 arrivando al secondo posto e nel 2006 e nel 2010 classificandosi al terzo posto. In generale la Germania ha sempre superato gli ottavi di finale tranne nel 1938 e nel 1950, anno in cui fu esclusa in partenza.
IL PERCORSO VERSO RUSSIA 2018 – Nelle qualificazione ai mondiali in Russia, la Germania ha fatto parte del gruppo C qualificandosi al primo posto. La Nazionale tedesca non ha avuto problemi a superare il girone da prima classificata, in quanto ha vinto tutte le partite ottenendo i trenta punti disponibili contro Irlanda del Nord, Repubblica Ceca, Norvegia, Azerbaijan e San Marino.
DIFESA – Innanzitutto, è bene sottolineare che il tecnico Joachim Löw è solito variare il modulo della formazione titolare. Spesso la difesa prediletta è quella a quattro uomini con Hummels e Boateng (che garantiscono una notevole forza fisica) al centro, e Rüdiger e Kimmich sulle fasce per garantire più velocità in fase di attacco.
CENTROCAMPO – Per quanto riguarda il centrocampo, che è chiaramente il reparto più forte della squadra, il tecnico opta per 2 centrocampisti bassi che aiutano la difesa e impostano l’azione che saranno Khedira e Kroos e tre giocatori che avranno il compito di aiutare la difesa e di supportare l’attacco come Müller, Özil e Draxler.
ATTACCO – In attacco, vista l’ottima annata condotta durante tutto il campionato, il tecnico sembra propenso a schierare l’unica punta Timo Werner, autore di 12 gol con il suo Lipsia che è in grado di inserirsi e di attaccare lo spazio in profondità con la sua velocità. In alternativa Löw potrebbe anche optare per Mario Gómez, attaccante longilineo e punta di riferimento per la squadra, sempre pronto ad apportare la giusta esperienza a servizio della squadra.
IL COMMISSARIO TECNICO – Joachim Löw è ormai il tecnico più longevo della Nazionale tedesca in quanto siede sulla panchina dal 2006 essendo successo a Jürgen Klinsmann. L’allenatore vanta la fiducia da diversi anni dopo aver portato la Nazionale tedesca a livelli ottimi con il terzo posto a Sudafrica 2010 e il primo posto a Brasile 2014 oltre ad arrivare sul podio agli Europei di calcio del 2008, 2012 e 2016.
LA STELLA – In una squadra forte in tutti i reparti è difficile trovare chi spicca più degli altri. Sicuramente i punti di forza sono rappresentati da Toni Kroos, centrocampista del Real Madrid di notevole forza fisica e tecnica, e il sempre verde Thomas Müller del Bayern Monaco che nei mondiali di solito fa molto bene ed è autore di svariati gol.
PUNTI DI DEBOLEZZA – Come detto sopra, in una squadra forte nel collettivo è difficile trovare punti di forza e anche di debolezza; se proprio dobbiamo trovare il pelo nell’uovo, la fascia sinistra ci appare quella più debole di tutto il reparto difensivo con Rüdiger e il suo sostituto Plattenhardt che non paiono all’altezza del resto della squadra.
FORMAZIONE TIPO – ( 4-2-3-1 o 3-4-2-1): Neuer; Kimmich, Boateng, Hummels, Rüdiger; Khedira, Kroos; Draxler, Özil, Müller; Werner (M. Gómez).
OBIETTIVI E PROSPETTIVE – Visti gli ottimi risultati negli ultimi mondiali, culminati con la vittoria nell’ultimo torneo del 2014, la Germania si candida a essere una della papabili vincitrici di quest’anno. Il girone non presenta particolari insidie con Svezia, Messico e Corea del Sud che probabilmente si contenderanno il secondo posto.