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Verso Russia 2018 – Le Nazionali partecipanti: Nigeria

Manca sempre meno al via dei Mondiali di Russia 2018 ed è arrivato il momento di conoscere tutte le 32 protagoniste dell’evento più atteso dell’anno: con due appuntamenti quotidiani, analizzeremo nel dettaglio la storia nei Mondiali, il percorso durante le qualificazioni e le qualità ruolo per ruolo delle Nazionali arrivate alla fase finale del torneo. Oggi tocca alla Nigeria.

PRECEDENTI NEI MONDIALI – La Nazionale nigeriana prenderà parte alla fase finale dei Mondiali per la sesta volta, la terza consecutiva dopo le edizioni di Sudafrica 2010 e Brasile 2014. La storia dei biancoverdi nella competizione è però piuttosto recente, dal momento che la prima generazione d’oro su cui verranno costruite le basi per i decenni seguenti germogliò solo negli anni ’90: la prima partecipazione a un Mondiale arrivò infatti a USA 1994, con le Super Eagles che riuscirono anche a passare la fase a gironi. Da allora, la Nigeria ha preso parte a tutte le edizioni della Coppa del Mondo, (fatta eccezione per quella del 2006), diventando così una stabile presenza tra le 32 finaliste, senza però mai riuscire ad andare oltre agli Ottavi di finale (raggiunti in tre occasioni, l’ultima proprio nel 2014 quando venne eliminata dalla Francia).

IL PERCORSO VERSO RUSSIA 2018 – Dopo aver eliminato lo Swaziland nel secondo turno (0-0 all’andata, 2-0 al ritorno), la Nigeria è riuscita a conquistare la qualificazione alla Coppa del Mondo con estrema facilità, dominando in lungo e in largo uno dei gironi potenzialmente più ostici di tutta la fase preliminare dei Mondiali: nonostante la presenza del combattivo Zambia e dei quotati Camerun e Algeria, le Super Eagles hanno chiuso come capolisti del girone con 4 vittorie, 2 pareggi e zero sconfitte, per un complessivo di 14 punti conquistati (più 6 rispetto allo Zambia secondo), regalando ai propri tifosi tanti gol e un buon gioco. Un successo non così scontato per una Nazionale reduce da due enormi delusioni come le mancate qualificazioni alla Coppa d’Africa 2015 e 2017.

DIFESA – Il ct Rohr si è affidato quasi sempre alla difesa a quattro, pur senza poter contare su giocatori di particolare livello. Tra i pali il titolare dovrebbe essere il più esperto Ezenwa (sebbene negli ultimi mesi sia stato lanciato anche il giovanissimo Uzoho), mentre in difesa troviamo elementi provenienti da campionati di tutta Europa: la coppia centrale è composta da Troost-Ekong del Bursaspor e Balogun del Mainz, mentre sugli esterni dovrebbero trovare spazio Shehu e il capitano Elderson. Tra le alternative, ci saranno anche l’ex Chelsea Omeruo e il terzino dell’Hull City Aina.

CENTROCAMPO – Ben più interessante, invece, il reparto di centrocampo, dove le Super Eagles possono contare su una serie di giocatori con buona esperienza ad alti livelli e con discrete qualità fisiche e tecniche: da tener d’occhio Ndidi, mediano del Leicester capace di dare enormi garanzie in fase di pressing, ma dotato anche di buoni piedi che gli permettono di impostare il gioco e tentare talvolta anche la soluzione da lontano. Accanto a lui ci saranno due conoscenze del calcio italiano, Onazi del Trabzonspor (ed ex Lazio) e Obi del Torino, entrambi giocatori di buona gamba e capaci di ricoprire più ruoli grazie alla loro duttilità, senza dimenticare l’enorme esperienza che potrebbe garantire in mezzo al campo l’ex Chelsea John Obi Mikel.

ATTACCO – Se in difesa le possibilità di scelta sono poche e spesso di bassa qualità, in attacco la Nigeria può contare su una buona gamma di giocatori molto interessanti e dalla notevole duttilità: Rohr potrà contare sulla velocità di Musa, ma anche sul talento di giocatori piuttosto dotati tecnicamente come il gioiellino dell’Arsenal Iwobi e Moses del Chelsea, fino ad arrivare a un attaccante moderno come il classe ’96 Iheanacho, capace di giocare lontano dalla porta, inserirsi con buoni tempi e calciare da diverse posizioni. Ma nel caso in cui fosse necessaria una punta fisica in grado di imporsi in area di rigore sui palloni alti, le Super Eagles possono ora affidarsi a un elemento conosciuto nel nostro campionato: il capocannoniere del Crotone Simy.

IL COMMISSARIO TECNICO – Sedutosi sulla panchina dei biancoverdi nell’agosto 2016, il tedesco Gernot Rohr può contare nel proprio curriculum una notevole esperienza a livello di Nazionali africane: dopo aver allenato per due decenni a livello di club tra Francia (Bordeaux, Crèteil, Nizza, Ajaccio, Nantes), Svizzera (Young Boys) e Tunisia (Etoile Sahel), il 64enne nativo di Mannheim ha guidato in successione anche Gabon, Niger e Burkina Faso, ottenendo risultati altalenanti (spicca su tutti un quarto di finale di Coppa d’Africa con il Gabon). Con la Nigeria non è riuscito a sorpresa a qualificarsi alla Coppa d’Africa del 2017, ma il dominio nel girone di qualificazione per i Mondiali ha ribaltato le prime impressioni: ora Rohr sogna di rendere la sua squadra, ricca di giovani talenti, una delle mine vaganti del torneo.

LA STELLA – Pur dovendo necessariamente tenere d’occhio un buon mediano come Ndidi o la notevole tecnica del talentino Iwobi, il principale protagonista della Nigeria resta Victor Moses: esploso soprattutto grazie a Conte come esterno di centrocampo, l’ala del Chelsea è uno dei giocatori di maggior talento della squadra, capace di realizzare sia assist sia parecchi gol (finora 11 in 32 presenze, ma ben 5 nelle 10 gare di qualificazione al Mondiale), ma anche di garantire una certa copertura in fase difensiva viste le sue notevoli qualità fisiche. Un elemento, insomma, a cui Rohr affiderà con ogni probabilità le chiavi della squadra.

PUNTI DI DEBOLEZZA – Pochi dubbi sul fatto che il reparto difensivo sia oggettivamente il punto debole di questa squadra: l’inferiorità in termini di talento ed esperienza a buoni livelli della retroguardia rispetto a centrocampo e attacco è evidente sotto gli occhi di tutti. Senza un sostanzioso aiuto e spirito di sacrificio da parte dei ben più dotati centrocampisti, la Nigeria rischia di essere pericolosamente vulnerabile quando messa sotto pressione dalle offensive avversarie, finendo per vanificare quanto di buono potrà provare a creare l’attacco. Rohr dovrà riuscire a dare ai suoi un gioco arioso e fatto di tanta corsa dei giocatori migliori in grado di garantire qualità avanti e coperture dietro. Anche perché la forza offensiva di due avversarie come Argentina e Croazia, entrambe ricche di grandi campioni in avanti, potrebbe mettere in grave difficoltà la difesa delle Super Eagles.

FORMAZIONE TIPO – (4-2-3-1): Uzoho; Shehu, Troost-Ekong, Balogun, Elderson; Ndidi, Onazi; Moses, Obi, Iwobi; Musa (Iheanacho).

OBIETTIVI E PROSPETTIVE – Inserita nel Girone D, sulla carta considerato il più equilibrato e imprevedibile dei Mondiali, la Nigeria partirà probabilmente un gradino sotto rispetto alle ben più quotate Argentina e Croazia, senza dimenticare l’incognita Islanda: Rohr e i suoi dovranno puntare al massimo sul talento dei propri talenti migliori dal centrocampo in su per tentare almeno di giocarsela per un passaggio del turno piuttosto complicato. Vero, tuttavia, che l’Argentina e la Croazia degli ultimi mesi hanno giocato ben al di sotto delle proprie potenzialità, mentre gli islandesi potrebbero pagare la mancanza di esperienza in questa competizione: ecco perché le chance di passare il turno potrebbero essere leggermente più alte rispetto a quanto può apparire a prima vista.