Home » Verso Russia 2018 – Le Nazionali partecipanti: Islanda

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Manca sempre meno al via dei Mondiali di Russia 2018 ed è arrivato il momento di conoscere tutte le 32 protagoniste dell’evento più atteso dell’anno: con due appuntamenti quotidiani, analizzeremo nel dettaglio la storia nei Mondiali, il percorso durante le qualificazioni e le qualità ruolo per ruolo delle Nazionali arrivate alla fase finale del torneo. Oggi tocca all’Islanda.

PRECEDENTI NEI MONDIALI – Permetteteci la battuta: è il caso di dire che l’Islanda romperà il ghiaccio con il Campionato del Mondo a Russia 2018. Si tratta infatti dell’esordio assoluto per la Nazionale allenata Hallgrímsson che, dopo i sorprendenti Europei 2016 (arrivò ai quarti di finale), debutta anche nella massima competizione della FIFA.

IL PERCORSO VERSO RUSSIA 2018 – Nel torneo di qualificazione l’Islanda è inserita nel Gruppo I. Dopo il pareggio ottenuto nel primo incontro in Ucraina, inanella due vittorie consecutive contro Finlandia e Turchia: soprattutto contro i finnici viene fuori il grande carattere degli islandesi, che fino al 90′ sono in svantaggio di un gol. Le due reti in pieno recupero di FinnbogasonSigurðsson gli permettono di ribaltare l’incontro in maniera del tutto insperata. L’Islanda perde poi in Croazia ma, dopo aver battuto il Kosovo, ha modo di vendicare la sconfitta con l’1-0 di Reykiavik: ancora una volta è un gol in zona Cesarini a regalare la vittoria ai padroni di casa. La settima giornata viene superata di misura dalla Finlandia, ma da quel momento i Strákarnir okkar non perdono più una partita. Ne fanno le spese, nell’ordine, Ucraina, Turchia e Kosovo. In virtù dei nove punti conquistati nelle ultime tre gare, l’Islanda sale a quota 22 punti e stacca di due punti la Croazia, costringendola ai playoff.

DIFESA – Il ct Hallgrímsson predilige la difesa a 4, secondo quella che è la tradizione scandinava. La retroguardia è alquanto esperta, poggiando intanto sulle mani di Halldórsson, 34 primavere. Davanti a lui giocherà sicuramente Ragnar Sigurðsson del Rostov, che potrebbe essere coadiuvato dal compagno di squadra Ingason o, molto più probabilmente, dal veterano Árnason. Sulle fasce spazio al classe ’84 Sævarsson (a destra) e all’ex Cesena e Juventus Magnússon (a sinistra), anche se quest’ultimo può essere scalzato da Skúlason, che può giocare sia in difesa che a centrocampo.

CENTROCAMPO – Il centrocampo è folto e consente di passare, nel corso della partita, a vari sistemi di gioco. Il modulo di base è il 4-4-2, ma si può tranquillamente trasformare in un 4-2-3-1 o un 4-4-1-1 a seconda delle necessità. In mediana troviamo Gunnarsson e Gylfi Sigurðsson, che giocano entrambi in Inghilterra e più precisamente nel Cardiff City e nell’Everton. I due potrebbero essere insidiati dal centrocampista dell’Udinese Hallfreðsson, che può tornare utile con la sua esperienza. Sui lati è sicuro del posto l’ex Sampdoria e Pescara Bjarnason, che agirà a sinistra; sulla corsia opposta invece ci sarà l’ala del Burnley Guðmundsson.

ATTACCO – In attacco ci sono quattro scelte interessanti, visto che tutte e quattro le punte possono ambire a un posto da titolare. Finnbogason è stato l’attaccante più prolifico delle qualificazioni, con le sue tre reti all’attivo. Böðvarsson sembra la sua spalla designata, anche se il giocatore del Reading dovrà vedersela con le altre due opzioni, Sigurdarson del Rostov e Guðmundsson del PSV.

IL COMMISSARIO TECNICO – Heimir Hallgrímsson, 51 anni il 10 giugno, guida la Nazionale islandese dal 2013, quando da vice di Lagerbäck viene promosso a co-allenatore. È anche a lui che si deve il miracolo Islanda, una piccola nazione capace di affacciarsi per la prima volta in una competizione internazionale (gli Europei 2014) e ad arrivare fino ai quarti da debuttante. Prima di allenare la Nazionale blu ha tenuto le redini del ÍBV (sia la squadra femminile che maschile). Un piccolo aneddoto: dentista, ha lasciato la professione solamente nel 2016, quando la Federazione gli ha dato l’incarico di commissario tecnico unico.

LA STELLA – Non c’è una vera e propria stella, visto che l’Islanda ama giocare molto di squadra. Ha giocatori che sono cresciuti molto nel corso del tempo: su tutti, Gylfi Sigurðsson, centrocampista dell’Everton molto abile anche sui calci piazzati. Classe 1989, la sua prima squadra è stata il Reading, poi sono arrivati i prestiti allo Shrewsbury Town e al Crewe Alexandra. Dopo un fugace ma redditizio ritorno al Reading, passa all’Hoffenheim in Germania dove gioca per due anni. Torna quindi in Inghilterra nel 2012, in forza allo Swansea, prima di venire prelevato dal Tottenham. Nel 2014 ripercorre la via inversa e in tre anni realizza ben 27 reti in 106 partite. La stagione appena conclusa lo ha visto vestire la maglia dell’Everton.

PUNTI DI DEBOLEZZA – Oltre alla difficoltà del girone, un punto a sfavore potrebbe essere rappresentato dall’inesperienza a livello internazionale. Il debutto in un campionato mondiale non è mai facile e l’Islanda dovrà vedersela con l’Argentina di Messi. In più la squadra allenata da Hallgrímsson potrebbe patire in difesa, vista la non proprio giovane età dei suoi uomini migliori.

FORMAZIONE TIPO – (4-4-2): Halldórsson; Sævarsson, Árnason, R. Sigurðsson, Magnússon; Guðmundsson, Gunnarsson, G. Sigurðsson, Bjarnason; Finnbogason, Böðvarsson (Sigurdarson).

OBIETTIVI E PROSPETTIVE – Inserita nel Gruppo D con Argentina, Croazia e Nigeria, proverà a recitare il classico ruolo di outsider, anche se gli avversari, in questo caso, saranno ancora più agguerriti rispetto all’Europeo. Con l’Argentina che sembra fuori dalla portata, diventeranno fondamentali le due gare contro Nigeria e Croazia. L’Islanda ha già dimostrato di sapere battere quest’ultima, nel girone di qualificazione. L’obiettivo primario è quindi quello di ben figurare, senza le pressioni di vincere a tutti i costi; ma sotto sotto Bjarnason e compagni nutrono la speranza di superare il primo turno eliminatorio.