Le “7 marce”, Gp Monaco – Monte Carlo, un irrinunciabile anacronismo
Gran Premio di Monaco, 6/a tappa del Mondiale di Formula 1. Analizziamo tutto quanto è successo con la nostra monoposto fornita dell’onnipresente cambio a “7 marce”.
Viaggia in 7/a marcia, il circuito di Monte Carlo – Vero, il cittadino tra le stradine del Principato è un anacronismo nella Formula 1 moderna. Far percorrere da Hamilton e Vettel la curva del Loews alla stessa velocità con la quale la percorrerebbe il sottoscritto è un qualcosa di impensabile dal punto di vista sportivo. Ma, allo stesso tempo, rende questo circuito un lampo di luce e di fascino in un marasma di impianti del tutto similari. Ed è perciò un irrinunciabile anacronismo.
Viaggia in 6/a marcia, Daniel Ricciardo – Ok, se si fosse corso su uno qualunque degli altri 19 circuiti non avrebbe vinto mai con una vettura con motore in calo di potenza. Però questo fattore non può diminuire il successo del siciliano d’Australia. Che dimostra di ignorare la “pressione”: quella di Vettel che è rimasto per tutta la gara nei suoi scarichi, quella della Red Bull che deve rinnovargli il contratto, quella di un compagno scomodo come Verstappen. Vediamo se riuscirà a reggere anche la pressione di essere entrato a pieno titolo nella lotta per il Mondiale.
Viaggia in 5/a marcia, Esteban Ocon – Nel panorama quanto mai variegato della lotta alle spalle dei 3 “top team” tocca al francese della Force India primeggiare. Un’iniezione di fiducia dopo un inizio di Mondiale a dir poco travagliato.
Viaggia in 4/a marcia, Pierre Gasly – Dopo il 4/o posto in Bahrain era un po’ sparito dai radar. Il 7/o posto di sul circuito monegasco lo riporta alle luci della ribalta. Questa volta, però, il pilota della Toro Rosso intende rimanere sotto i riflettori.
Viaggia in 3/a marcia, Sebastian Vettel – L’unica notizia positiva sono i 3 punti rosicchiati a Hamilton in chiave classifica mondiale, ma la sensazione di aver perso un’occasione è forte nel tedesco. Speriamo che i punti persi da Ricciardo non siano decisivi per il titolo.
Viaggia in 2/a marcia, Fernando Alonso – Dopo 5 gare a punti, è purtroppo arrivato per lo spagnolo il primo ritiro nel Mondiale. Un cambio traditore lo ha messo fuori dai giochi. Peccato.
Viaggia in 1/a marcia, Charles Leclerc – Il monegasco è colpito dall’evangelico “nemo propheta in patria“. Esce troppo forte dal Tunnel e a causa della rottura dei freni della sua Alfa-Sauber va a sbattere, coinvolgendo anche l’incolpevole Hartley sulla Toro Rosso. Si consoli. Anche Senna ne ha passate di tutti i colori prima di vincere a Interlagos.