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Giro d’Italia 2018 – Nieve vince a Cervinia. Chris Froome porterà la maglia rosa fino a Roma

Lo spagnolo Mikel Nieve si aggiudica la penultima tappa del Giro d’Italia, la durissima Susa-Cervinia di 214 km con tre GPM di prima categoria. Per il team Mitchelton – Scott un successo per cancellare la delusione patita ieri dopo il crollo di Yates. In classifica generale Chris Froome conserva la maglia rosa rispondendo agli attacchi di Tom Dumoulin: domani il ciclista della Sky potrà celebrare la prima volta di un britannico al Giro. Una corsa rosa con un’edizione ricca di colpi di scena; ne ha riservato uno anche oggi con il francese Pinot andato in difficoltà e costretto a salutare il gradino più basso del podio. La maglia bianca Miguel Angel Lopez approfitta della situazione e ringrazia, difendendosi dagli attacchi di Carapaz e ottenendo il terzo posto.

Il Giro parla inglese per la prima volta nella sua storia. Chris Froome sta per aggiungere un nuovo tassello alla sua carriera vincente: dopo quattro Tour e una Vuelta si prepara a mettere in bacheca il sesto sigillo che gli permetterà di staccare Bartali, Binda e Gimondi nella classifica di tutti i tempi, ritrovandosi subito dietro a un trittico di mostri come Coppi, Indurain e Contador. Nella tappa odierna è andato in scena il Froome che in tanti abbiamo conosciuto sulle strade francesi. Un atteggiamento da vero leader, pronto a rispondere senza difficoltà ai continui attacchi di Dumoulin. Una difesa che non si è limitata a semplici marcature strette, ma pure ad attacchi graffianti con lo scopo di abbattere psicologicamente l’euforia degli avversari e incidere sui loro volti la supremazia froomiana. La sua risposta all’ultimo tentativo dell’olandese del Team Sunweb è stata emblematica e ha spento qualsiasi dubbio sull’epilogo finale della corsa.

Prima vittoria britannica e di conseguenza primo trionfo di Froome in Italia dove era assente da ben dieci anni. Roma e il Colosseo saranno lo sfondo ideale per premiare un “gladiatore” che da domani entrerà a far parte dell’Olimpo di coloro capaci di vincere tutte le grandi corse a tappe almeno una volta. E non finisce qui, perché ora Froome cercherà la prestigiosa doppietta Giro-Tour: l’ultima a riuscirci fu il compianto Marco Pantani nel 1998. All’orizzonte però c’è sempre la macchia di un processo in arrivo e il timore di una squalifica da non escludere per un Ventolin galeotto. Almeno fino a domani però è meglio non pensarci per evitare di far perdere valore al gesto sportivo. Parliamo solo di ciclismo su strada,  poi verrà il tempo per affrontare pure quello dei tribunali sportivi.

In classifica generale Dumoulin si ritrova secondo, mentre alle sue spalle il crollo di Pinot ha scatenato  una battaglia sudamericana  tra Lopez e Carapaz per la maglia bianca di miglior giovane e per il terzo posto: a spuntarla  è stato Lopez a cui è bastato controllare le mosse del rivale. Quinto Domenico Pozzovivo; per lui speravamo nel podio dopo il flop Aru, ma l’età si è fatta sentire negli ultimi due giorni di gara e il finale è stato un piazzamento che eguaglia quello ottenuto nel 2014. Froome conquista la maglia di leader degli scalatori: meritatamente dopo l’impresa di venerdì. Elia Viviani invece è a un passo dalla maglia ciclamino, quella della classifica a punti: il giusto premio dopo quattro tappe vinte, sperando di avere una cinquina sotto il sole capitolino.