L’era Ancelotti è l’alba del Sarri dopo. Il triangolo sì… l’avevano considerato
Il triennale da sei milioni e passa è un triangolo sentimentale che avevano – sì – considerato ancor prima che le parole dessero forma a sotterranei moti separatisti. Ancor prima di Napoli-Crotone fino al 23 maggio. Piani sequenza di una pellicola che fa dell’azione il tema dominante del copione, e del sentimento il principio da calpestare. Ancelotti è IN, con l’arabesco del video messaggio in quattro lingue. Sarri è sbrigativamente OUT, con gli onori di un calcio-giocato irripetibile, ma con l’onere di chi si è messo alla porta da solo, probabilmente poco convinto dal progetto in divenire. La verità è nel mezzo… di un triangolo scaleno un po’ antipatico.
Il sì di Ancelotti è il lato più accessibile del triangolo, che sbuca in superficie web nel tardo pomeriggio di ieri: “Onorato di allenare la squadra di una città unica, sostenuta da un tifo impareggiabile”. Ripetuto in quattro lingue, traduce un triennale ricco nel conio e nella sostanza (per lui sì) delle promesse di un mercato da top club. Un sì che dovrà reggere l’onere del triennio sarriano, trascorso a dettar legge sulla scala del buon calcio.
Mentalità che vince anche a carte scoperte, carisma aggrappato alla generosa consistenza del volto, capacità di lettura di partite, competizioni e pedine al posto giusto: l’era Ancelotti segna data 9 luglio, l’alba del Sarri dopo.
Il no di Sarri o il no a Sarri? Il triangolo no, forse non l’aveva considerato. Il tergiversare dell’ormai ex tecnico azzurro è invece il lato più complicato, che guarda ancora ‘acuto’ verso la piazza ma che ha visto ‘ottuso’ l’orizzonte del progetto proposto la scorsa settimana da De Laurentiis: poca spregiudicatezza nel rafforzamento tecnico, diffusa leggerezza sulle eventuali cessioni. Il “ni” in tosco-napoletano, oltre a irrigidire il vertice azzurro, ha veicolato il congedo del tecnico. Lo Zenit non convince, Sarri attende che si manifesti un ‘nadir’ inglese in qualità di top club.
Il feeling effimero di De Laurentiis è infine l’ultimo lato del triangolo considerato. Da amante ripudiato, rispunta fiero cacciatore e si riprende la scena: quasi non aspettasse altro. Raccolta con “modi spicci” la freddezza di Sarri, ha alzato la frizione sul motore già caldo facendo sgommare freneticamente le ruote: il nome di Ancelotti era già fumante sull’asfalto. Il triangolo sì: loro due lo avevano considerato…