Manca sempre meno al via dei Mondiali di Russia 2018 ed è arrivato il momento di conoscere tutte le 32 protagoniste dell’evento più atteso dell’anno: con due appuntamenti quotidiani, analizzeremo nel dettaglio la storia nei Mondiali, il percorso durante le qualificazioni e le qualità ruolo per ruolo delle Nazionali arrivate alla fase finale del torneo. Oggi tocca all’Arabia Saudita.
PRECEDENTI NEI MONDIALI – Quella saudita è una delle squadre nazionali asiatiche storicamente più valide. Nella sua bacheca figurano 3 Coppe d’Asia (1984, 1988 e 1996) e un Campionato Mondiale Under 17 maschile vinto nel 1989. Conta 5 partecipazioni alla fase finale della Coppa del mondo (1994, 1998, 2002, 2006 e 2018) e il raggiungimento degli ottavi di finale nel 1994.
IL PERCORSO VERSO RUSSIA 2018 – I Figli del Deserto sono arrivati secondi nel Gruppo B delle Qualificazioni ai Mondiali della ACF dietro il Giappone con uno score di 6 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte a pari punti con l’Australia: fondamentale, nel doppio scontro diretto con i Canguri, è stata la vittoria per 1-0 in casa nell’ultima giornata grazie alla rete di Fahad Mosaed Al-Muwallad al 63′ che ha consegnato ai sauditi la promozione diretta.
DIFESA – Il tecnico argentino Juan Antonio Pizzi (arrivato tre giorni prima del sorteggio e che è succeduto a Edgardo Bauza che ha resistito solo due mesi e mezzo sulla panchina dei Falconi Verdi) predilige la linea a quattro: si contendono un posto in porta Yasser Al Mosailem e Fawaz Al-Qarni mentre in difesa dovrebbero essere schierati il capitano 34enne Osama Hawsawi insieme a Omar Hawsawi, Mansoor Al-Harbi e Yasser Al-Shahrani.
CENTROCAMPO – In mediana l’Arabia Saudita schiera di solito tre uomini che conoscono molto bene il calcio europeo in quanto militano in Spagna: l’uomo di punta è Nawaf Al Abed, 28enne che gioca in patria nell’Al-Hilal, attorniato dai compagni Yahya Al-Shehri (che gioca nel Leganes) e dal vice-capitano della nazionale Taisir Al-Jassim. Attenzione a Fahad Al-Muwallad, astro nascente di questa nazionale che gioca nel Levante.
ATTACCO – Il tridente d’attacco saudita non può prescindere da Mohammad Al-Sahlawi, attaccante esperto e prolifico che gioca in patria nell’Al-Nassr, insieme al suo compagno di squadra Naif Hazazi e a Nasser Al-Shamrani, punta 34enne dell’Al-Hilal. Altre frecce all’arco dei Verdi sono Muhannad Assiri e il giovane Haroune Camara.
IL COMMISSARIO TECNICO – La panchina saudita è considerata una delle più “calde” di tutta l’Asia e i fatti lo dimostrano: il tecnico della qualificazione Bert van Marwijk ha resistito due anni e mezzo prima di lasciare per dissapori con la Federazione e al suo posto è arrivato Edgardo Bauza. L’argentino è però durato due mesi e mezzo prima di essere rimpiazzato tre giorni prima dei sorteggi a Mosca con Juan Antonio Pizzi, uomo che ha guidato il Cile nella Copa América del 2016. Quanto durerà anche lui?
LA STELLA – Il giocatore più rappresentativo di questa nazionale è sicuramente Nawaf Al Abed, l’ala 28enne dell’Al-Hilal che ha segnato il gol più veloce al mondo di tutto il calcio professionistico. Il centrocampista esterno, a volte impiegato anche come punta esterna, ha al momento all’attivo 43 presenze con la Nazionale suggellate da 8 reti.
PUNTI DI DEBOLEZZA – Il punto debole della Arabia Saudita è l’inesperienza a livello internazionale. Nonostante sia una squadra dall’età media molto alta i giocatori giocano quasi tutti in patria e solo negli ultimi anni qualche giocatore è andato all’estero, soprattutto in Spagna e Olanda. Questo porta i calciatori sauditi a conoscere ben poco i loro avversari e i loro stili di gioco e questo alla fine può rivelarsi un gap difficile da colmare.
FORMAZIONE TIPO – (4-3-3): Al Mosailem; Osama Hawsawi, Omar Hawsawi, Al-Harbi, Al-Shahrani; Al Abed, Al-Shehri (Al-Muwallad), Al-Jassim; Al-Sahlawi, Hazazi, Al-Shamrani (Assiri)
OBIETTIVI E PROSPETTIVE – L’Arabia Sautia solo nel lontano 1994 è arrivata agli ottavi di finale e ha vissuto per molti anni una fase di oblio ma in questo periodo è in rinascita: il fatto però di esere stata inserita nel Gruppo A con i padroni di casa della Russia e con Egitto e Uruguay non depone a favore dei Falconi che non sembrano avere speranze di qualificazione.