Giro d’Italia 2018 – La strada chiama il ritorno della “Santa Alleanza” tricolore
La cronometro di ieri tra Trento e Rovereto ha messo – se mai ce ne fosse stato ancora bisogno – ulteriormente le cose in chiaro. Questo Giro d’Italia 2018 lo può solo perdere Simon Yates. L’inglese della Mitchelton-Scott si è ben difeso nella prova del “tic-tac”, cedendo 1’15” a Tom Dumoulin e mantenendo la Maglia Rosa con 56″ di vantaggio nei confronti dello stesso olandese della Sunweb. Ma soprattutto non mostra al momento alcun segnale di cedimento. L’unica possibilità per provare a mettere in crisi il campioncino inglese è quella di attaccare da lontano nelle due delle tre tappe di montagna rimanenti da qui a Roma (una, quella di Pratonevoso, è arrivo secco in salita dopo una frazione pianeggiante).
Per poter compiere una decisione del genere, però, ci vogliono due condizioni fondamentali: in primis, avere le gambe adatte, in secundis trovare in gruppo le “amicizie” giuste per affrontare i chilometri di fondovalle tra una salita e l’altra. Per quanto riguarda l’Italbici, avevamo tre corridori di punta alla partenza da Gerusalemme. Ne è rimasto solo uno, Domenico Pozzovivo, terzo a 3’11”. Fabio Aru e Davide Formolo, chi per un motivo, chi per un altro, sono fuori dai giochi ma comunque vorranno battere un colpo in questo Giro centrando almeno una tappa. Ma vi sono tutti i presupposti affinché si possa formare una riedizione di quanto accadde al Giro d’Italia 1967. Allora, il francese Jacques Anquetil sembrava imbattibile, ma la “Santa alleanza” italica dei vari Motta, Balmamion e Adorni favorirono, il 10 giugno, nella 19/a tappa da Trento a Tirano, il grande ritorno di Felice Gimondi che poté così conquistare la sua prima Corsa Rosa delle tre vinte in carriera.
Ed ecco che, a 51 anni di distanza, un’alleanza a tre Pozzovivo-Aru-Formolo potrebbe essere ciò che tutti i tifosi italiani si augurano. Il primo potrebbe consolidare un podio che sarebbe un premio alla carriera, gli altri due potrebbero raddrizzare con un parziale successo un Giro altrimenti da mettere agli archivi come negativo. Domani, sulle rampe del Colle delle Finestre, scopriremo se il bis della “Santa Alleanza” è solo utopia oppure ha un fondamento reale.