Editoriali

Parma, una dolcissima rivincita (VIDEO)

Il gol al 89′ di Floriano al Frosinone, il triplice fischio dello ‘Stirpe’ e quello del ‘Picco’, e poi la festa quasi inaspettata. Il Parma torna in Serie A, dopo appena tre anni dal fallimento societario e dalla successiva retrocessione tra i dilettanti. Un triplo salto consecutivo, quello dei Ducali, dalla Serie D alla A mai riuscito nella storia a nessun’altra squadra italiana, e che riporta nella massima serie uno dei club più rappresentativi del nostro calcio nell’ultimo trentennio.

Una favola quella del Parma che comincia proprio dal fallimento del 2015, con i problemi della gestione Ghirardi e dei suoi successori, che portarono i Ducali a ripartire dal basso. Dopo un’estate più che turbolenta la formazione Crociata fu costretta a risorgere dalle macerie ma, grazie anche e soprattutto all’aiuto di una piazza che non ha mai mollato i suoi colori, il cammino cominciò nel migliore dei modi: la stagione 2015-2016 fu un vero e proprio trionfo per gli uomini allenati da Luigi Apolloni, che conquistarono la promozione diretta con un record, quello dell’imbattibilità in Serie D che non era mai riuscito a nessuno. Chi ben comincia è a metà dell’opera, ma la strada è ancora lunga e piena di insidie. L’anno successivo in Lega Pro fu nettamente più complicato per gli Emiliani, che chiusero al secondo posto alle spalle del Venezia qualificandosi ai play-off dopo una stagione altalenante, caratterizzata da ben tre cambi in panchina. Nonostante le avversità, il Parma riuscì a eliminare Piacenza, Lucchese e Pordenone prima di liquidare in finale l’Alessandria e lasciarsi alle spalle la C per approdare in Serie B, grazie ad una squadra composta da uomini di categoria superiore come Calaiò, Munari e soprattutto Alessandro Lucarelli, capitano e trascinatore indiscusso di una squadra che non ha mai lasciato nemmeno dopo la triplice brusca caduta. Proprio dalla sua esperienza e dalla qualità degli innesti estivi, il Parma continua la propria scalata verso il sogno nella serie cadetta, probabilmente tra le più equilibrate degli ultimi anni. L’inizio, con Roberto D’aversa in panchina, è per la terza volta promettente, ma nel cuore della stagione arriva un momento buio che rischia di compromettere l’intera annata: il 4-0 contro l’Empoli è forse il punto più basso toccato dai Ducali in questo campionato, che è però servito a trovare la forza per spingersi verso l’alto e giocarsi tutto nello sprint decisivo. Il finale è da brividi e la favola diventa realtà, anche grazie ai continui passi falsi di Frosinone e Palermo, ma soprattutto per lo spirito combattivo di un gruppo che non ha mai smesso di lottare.

Una promozione che sa di dolce rivincita, verso quei personaggi, imprenditori o presunti tali, che hanno avuto il grande demerito di portare il Parma all’Inferno, come purtroppo è spesso accaduto in tempi recenti ad altre piazze blasonate del nostro calcio. Sarà difficile rivedere un’impresa simile, destinata probabilmente a rimanere per anni una scalata più unica che rara, ma il trionfo degli Emiliani insegna che nulla, nel calcio e nella vita, è impossibile. Adesso per i Ducali è tempo di festeggiare, per poi pensare alla prossima stagione e alla salvezza da raggiungere, magari con il sogno nel cassetto di tornare a lottare nelle zone nobili della classifica, come accadeva in tempi in cui la maglia Gialloblù veniva indossata da campioni del calibro di Fabio Cannavaro, Verón e Crespo. Ambizioni grandi, forse fin troppo, ma il primo passo è stato compiuto. Bentornato Parma, in Serie A!

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Ivan Fusto