Giro d’Italia 2018 – Mohoric vince a Gualdo. Chaves cede e saluta il podio
Di norma le luci sul Giro dovrebbero essere rivolte su Matej Mohoric, che oggi ha raccolto la sua prima vittoria in carriera al Giro. Lo sloveno, ex campione del mondo a livello giovanile, ha conquistato la decima tappa, da Penne a Gualdo Tadino, battendo in uno sprint a due il tedesco Nico Benz.
Il successo del ciclista del Team Bahrain–Merida però è stato parzialmente offuscato dalla giornata negativa capitata a Esteban Chaves. A pochi giorni di distanza dalla vittoria sull’Etna il colombiano ha dovuto alzare mestamente bandiera bianca in salita ritrovandosi al traguardo con un pesante ritardo di 25’, praticamente la fotocopia sbiadita di quello vista sulle pendenze catanesi. Chaves dà al ciclismo un volto più umano, perché su quei pedali faticano delle persone umane come noi e non dei robot. Inutile aspettare di vederli sempre al top su ogni ardua salita. Proprio per questo eventi del genere danno quel pizzico di giusta imprevedibilità al ciclismo.
Resta il dubbio su cosa abbia effettivamente frenato Chaves; le gambe hanno mollato, ma forse alla base potrebbe esserci una reazione allergica, come ipotizzato dal direttore sportivo Matthew White, un problema respiratorio con ci ha dovuto convivere a fatica sulle salite fino alla cittadina umbra. La certezza invece è un’altra. La Mitchelton-Scott, la squadra di Chaves e della maglia rosa Simon Yates, dovrà rivedere i propri piani tattici in virtù di questo clamoroso scossone. Interessanti sotto questo punto di vista le dichiarazioni di Yates: “Non ho paura della terza settimana ma della cronometro. So che perderò un po’ di tempo. Ecco perché oggi ho voluto guadagnare tre secondi in uno sprint intermedio. Se riuscissi a guadagnare ancora qua e là sarei felice”; un britannico in versione formichina a caccia di più secondi e abbuoni possibili da conservare in vista del lungo inverno rappresentato dalla cronometro di Rovereto.
Domani invece si correrà da Assisi a Osimo, per un totale di 156 km. Una tappa con un finale faticoso e un paio di muri da tenere d’occhio negli ultimi 5 km. A 30 km dall’arrivo si transiterà per Filottrano e il pensiero chiaramente corre verso Michele Scarponi, la sua vittoria nel 2011, anche se a tavolino, e la sua assurda morte.
LE CLASSIFICHE DEL GIRO D’ITALIA 2018
Foto Credit: LaPresse – D’Alberto / Ferrari / Paolone / Alpozzi