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Le “7 marce” – Per quella sosta in più…

La Formula 1 è tornata nel Vecchio Continente per la 5/a tappa del Mondiale 2018. E come accade da qualche anno a questa parte, è la Spagna a battezzare il Circus versione europea. Analizziamo quanto accaduto sul circuito del Montmeló, con la nostra monoposto, fornita di un potente cambio a “7 marce”.

Viaggia in 7/a marcia: Lewis Hamilton – Il britannico torna nella sua versione preferita, quella del super vincente. Pole position, gara in controllo, vittoria in scioltezza. Lui si augura che sia il primo di tanti fine settimana vissuti in questo modo. Hamilton ci scuserà, ma per lo spettacolo speriamo di no.

Viaggia in 6/a marcia: Charles Leclerc – Dopo aver pagato il prevedibile scotto del noviziato, il monegasco porta la sua Sauber sponsorizzata Alfa per la seconda gara consecutiva in zona punti. Miglior viatico per avvicinarsi al Gran Premio di casa non poteva esserci.

Viaggia in 5/a marcia: Carlos Sainz jr. – A proposito di gara di casa, lo spagnolo mette a referto una gara regolare, conquistando per il terzo Gp di fila la zona punti. Approfittando del secondo ritiro consecutivo di Hülkenberg, il figlio d’arte vuole stabilire le gerarchie in casa Renault.

Viaggia in 4/a marcia: Kimi Räikkönen – La spada di Damocle della sfortuna per il finlandese era in ritardo quest’anno. Purtroppo è arrivata, ma speriamo sia solo l’unico passaggio in questo 2018.

Viaggia in 3/a marcia: il muretto Ferrari – Giusto incensarli quando con le loro strategie fanno volare le Rosse, giusto tirargli le orecchie quando accade il contrario. La sosta in più di Vettel è costata al tedesco 6 punti in classifica. Speriamo che alla fine non risultino essere determinanti.

Viaggia in 2/a marcia: Romain Grosjean – Neanche il suo peggior nemico avrebbe potuto augurargli un inizio di 2018 così. Per la serie: “se le cose devono andare male, andranno male”.

Viaggia in 1/a marcia: l’orario delle 15:10 – Solo oggi, con il ritorno in Europa, abbiamo potuto giudicare questo nuovo orario. Non prendeteci per tradizionalisti, ma voteremmo immediatamente per il ritorno alle 14. Questo perché lo sportivo della domenica dopo il GP avrebbe potuto dedicarsi ad altro, invece ora è costretto a scegliere. Con conseguente calo di spettatori per il Circus.