Non c’è due senza tre, eppure stavolta il tris di Elia Viviani al Giro è mancato. Dopo una tre giorni siciliana, che ha permesso di scaldare le gambe degli amanti delle strade più erte, la corsa rosa ha riportato i velocisti al centro dell’attenzione con i 159 km della Pizzo-Praia a mare.
I tifosi italiani attendevano il terzo sigillo di Viviani per consolidare la sua supremazia negli sprint, invece si sono dovuti accontentare di un piazzamento che vale comunque punti importanti nella classifica a punti. A penalizzare il ciclista veronese è stato probabilmente quanto accaduto negli ultimi 5 km, quando la sua squadra, la Quick-Step Floors, si è ritrovata a dover recuperare posizioni nel gruppo consumando più energie del previsto. Una situazione che di certo non lo ha favorito, però è giusto riconoscere prima di tutto i meriti del vincitore Sam Bennett, oggi alla prima vittoria in carriera in una grande corsa a tappe. L’irlandese ha studiato il suo avversario soprattutto dopo i due successi in terra israeliana e lo ha marcato stretto in un finale ancora una volta nevrotico e turbolento.
Sul rettilineo finale lo scatto di Modolo è stata la scintilla per accendere il successivo attacco di Viviani, pronto a scatenare la propria forza all’arrivo. Stavolta non ha fatto i conti con Bennett che lo ha ripagato della sua stessa moneta: quest’ultimo è riuscito a rimanere incollato con caparbietà alla sua ruota e ha avuto quel minimo di potenza in più, quanto necessario, per proseguire fino in fondo lo sforzo e vincere il testa a testa. Come già anticipato, per Bennett si tratta del primo trionfo in un Grand Tour; per gli amanti delle statistiche e delle curiosità si tratta anche del ritorno di un trionfo irlandese dopo l’ultimo registrato addirittura nel 1987 per mano di Stephen Roche.
Tanta gloria d’oltremanica in questo Giro perché la maglia rosa resta sulle spalle del britannico Simon Yates, che oggi, supportato anche dalla squadre dei velocisti, ha dovuto solo gestire la tappa senza eccessivi timori. Domani per lui sarà un banco di prova importante con l’arrivo posizionato sulla salita di Montevergine di Mercogliano, un GPM di seconda categoria per una salita totale constante di 17 km con un picco al 10% nella parte iniziale. Yates non ha escluso probabili attacchi; la classifica comunque non dovrebbe registrare grandi ribaltoni salvo qualche possibile sorpresa.
LE CLASSIFICHE DEL GIRO D’ITALIA 2018
Foto Credit: LaPresse – D’Alberto / Ferrari / Paolone / Alpozzi