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Giro d’Italia 2018 – Sull’Etna i Titani forgiano una saetta col nome di Yates, al britannico va la Maglia Rosa

Copyright MondoSportivo.it / Antonio Ioppolo

dal nostro inviato al Giro d’Italia

Ultima tappa, la 6/a del Giro d’Italia, della tre giorni siciliana ed è il primo vero e proprio arrivo in salita con i corridori che dovranno percorrere 164 km da Caltanissetta fin sull’Etna. Sarà, quindi, il primo test di rilievo: i 10 km iniziali sono in leggera discesa, poi la strada inizia a salire gradualmente verso il traguardo volante di Enna, posto dopo 28 km. Segue un tratto di saliscendi, in cui è posto anche il secondo traguardo volante di Piazza Armerina (km 60). Tratto di discesa per entrare nella provincia di Catania, dove i corridori troveranno un lungo falsopiano fino a Ponte Barca, dove la strada inizia a salire leggermente. A Ragalna inizierà la scalata finale dell’Etna, che misura 15 km con una pendenza media del 6,5% e massima del 13%. I tratti più duri sono ai -10 km e ai -5 km, mentre l’ultimo chilometro attorno al 5% porterà i corridori sull’inedito traguardo dell’Osservatorio Astrofisico dell’Etna. L’anno scorso si impose lo sloveno Jan Polanc.

Frazione subito ricca di scatti: si portano in avanscoperta Ballerini (Androni Giocattoli-Sidermec), Maestri (Bardiani-CSF) e Zardini (Wilier Triestina-Selle Italia), ma il gruppo in questa fase non cede e il distacco resta irrisorio nonostante gli ulteriori attacchi di Francesco Gavazzi (Androni Giocattoli-Sidermec) e Rubén Plaza (Israel Cycling Academy). Infatti, il gruppo si ricompatta e Davide Ballerini (Androni Giocattoli-Sidermec) si riporta all’attacco ma con il plotone che lo tallona da vicino e che lo raggiunge poco dopo: scatti e controscatti che evidenziano enormi tatticismi e incertezze. In generale, sono due le squadre presenti in tutti i tentativi di fuga: Bardiani-CSFWilier Triestina-Selle Italia, la quale corre col lutto al braccio per la scomparsa del padre del compagno e capitano Filippo Pozzato.

La fuga si concretizza a 110 km dal traguardo ed è allo stesso temo atipica e avvincente perché si tratta di un gruppo composto da una trentina di uomini che riesce ad accumulare fino a 3’45” di vantaggio fino a stabilizzarsi intorno ai 3′; tra i corridori spiccano i nomi di David de la Cruz e Sergio Henao (Team Sky), Marco Frapporti (Androni Giocattoli-Sidermec), Diego Ulissi (che è anche il meno distante dalla Maglia Rosa insieme a Esteban Chaves della Mitchelton-Scott) e Jan Polanc (UAE Team Emirates). Il gap degli inseguitori oscilla tra i 2’15” e i 3’20” quando mancano una sessantina di km all’arrivo; certamente, sono gli uomini della Astana Pro Team a far sì che si riduca. A ogni modo, la UAE Team Emirates cercherà di difendere in tutti i modi la Maglia Rosa virtuale Ulissi accompagnato nella fuga da uomini del calibro di Polanc e Manuele Mori: a 43 km al traguardo, il vantaggio del ventotto fuggitivi è di 2′.

Lo stato delle cose resta stabile fino alla zona di Belpasso: poi, tra gli inseguitori, l’Astana Pro Team inizia a fare sul serio e il divario scende; i vari Miguel Ángel López (Astana Pro Team), Fabio Aru (UAE Team Emirates) e Chris Froome (Team Sky) presumibilmente hanno intenzione di tentare la rincorsa e l’affondo. Davanti, invece, il gruppo inizia a perdere pezzi e il 1’30” di vantaggio nei pressi di Ragalna viene difeso in particolare modo da Chaves e dal suo gregario Haig (Mitchelton-Scott). Nel frattempo, tanta paura per la caduta di Davide Formolo (Bora-Hangsgrohe), il quale, però, prontamente si rialza e rientra spendendo tante energie. All’inizio della lunghissima salita dell’Etna il vantaggio del gruppo di testa è di poco superiore al 1′.

A questo punto, finalmente, la prima vera fiammata; attaccano e si sganciano in quattro: De Marchi (BMC Racing Team), Hermans (Israel Cycling Academy), Henao (Team Sky) e Chaves (Mitchelton-Scott). A ogni modo, vengono ripresi e il gruppo di testa si ricompatta. Poi, attacca Ciccone (Bardiani-CSF) e anche lui viene raggiunto. Nel frattempo, nelle retrovie, l’Astana Pro Team continua a spingere e a 7 km dal traguardo il gruppo degli inseguitori (ci sono Froome e Aru ma non ce la fa Formolo) ha un ritardo inferiore al 1′.

Nel tratto più duro della salita esplode tutta la propria forza il colombiano Johan Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) e si invola in fuga solitaria. Dietro, inseguono, seppure tra alcuni momenti di difficoltà, tutti i favoriti: da Aru (Team UAE Emitrates) a Dumoulin (Team Sunweb), da Froome (Team Sky) a Pozzovivo (Bahrain Merida). Si sgancia, quindi, Simon Yates, raggiunge il compagno ed è accoppiata storica della Mitchelton-Scott in cima al Vulcano. Impressionante la stoccata di Yates che cede il successo di giornata al compagno di squadra, conquista la Maglia Rosa e diventa anche uno dei favoriti per la vittoria finale, considerate le difficoltà incontrate da gente come Aru e Froome; in compenso Dumoulin è salito al proprio ritmo e tutto sommato ha limitato i danni.

Giro d’Italia 2018, 4/a tappa – Ordine d’arrivo 
1) Johan Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) 4:16:11
2) Simon Yates (Mitchelton-Scott) s.t.
3) Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) 0:00:26
4) George Bennett (Team Lotto NL-Jumbo) 0:00:26
5) Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida) 0:00:26

Classifica generale
1) Simon Yates (Mitchelton-Scott) 22:46:03″
2) Tom Dumoulin (Team Sunweb) 0:00:16
3) Johan Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) 0:00:26
4) Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida) 0:00:43
5) Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) 0:00:45