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A volte ritornano: Livorno, dalla C alla B non c’è una “sottil” differenza

Il Livorno torna tra i cadetti, due anni dopo la retrocessione nell’allora Lega Pro. È stato un campionato strano quello dei labronici, che fino a un certo momento sembravano dover monopolizzare la stagione, forti di un vantaggio che aveva raggiunto le dieci lunghezze sulla seconda classificata. Poi la crisi, dalla ventitreesima alla ventottesima giornata, che porta in dote solamente un punto in cinque partite e il conseguente sorpasso da parte della Robur Siena.

Sono momenti concitati, che portano Sottil a rassegnare le proprie dimissioni salvo poi tornare sui suoi passi solamente due giorni dopo. Una vittoria e una sconfitta non servono a rasserenare l’ambiente, così stavolta è Spinelli ad allontanare il suo tecnico. Al suo posto arriva Foschi, col quale però non nasce il feeling giusto. Così Sottil viene richiamato l’8 aprile, all’indomani della sconfitta a Olbia, e da lì in avanti la squadra ingrana la quinta. Vincendo innanzitutto il sentitissimo derby col Pisa, che gli permette di avere due confortanti punti di margine sul Siena. E poi facendo risultato anche ad Arzachena (3-2) e in casa con la Carrarese (1-1), e complici le favorevoli combinazioni con gli altri campi, festeggia con una giornata d’anticipo il ritorno in B, al pari del Padova.

Come dicevamo, i labronici ritrovano la Serie B dopo due anni. Nella stagione 2015/2016 si piazzano ventesimi, non potendo così evitare la retrocessione. È un campionato in cui, nonostante il finale abbastanza positivo – il Livorno rimase imbattuto nelle ultime quattro gare, fermando sul pareggio la capolista Cagliari e vincendo ad Ascoli – gli amaranto si arrendono proprio all’ultima giornata. Non riescono a superare, tra le mura amiche, la Virtus Lanciano, che così termina due punti sopra di loro. Sarebbe bastata una vittoria per acciuffare quantomeno i playout, ma il Livorno riesce nell’impresa di farsi rimontare di due gol. Decisivo il gol dell’abruzzese Turchi. Nella stagione 2016/17, nel girone A di Lega Pro, fallisce la promozione diretta e deve accontentarsi del terzo posto, dietro a Cremonese e Alessandria. Ciò gli consente di disputare i playoff: dopo un primo turno favorevole, in cui ha la meglio sul Renate in gara secca, il Livorno passa anche indenne dall’esame Virtus Francavilla. Ma, una volta arrivato alla Final Eight, viene fermato dalla Reggiana, che lo estromette in virtù di una migliore classifica dopo i tempi supplementari.

La prossima stagione sarà la ventiseiesima in Serie B. La storia recente del Livorno, però, si è tinteggiata anche di Serie A. Nel 2004/05 torna nel massimo campionato nazionale dopo ben 56 anni e raggiunge un insperato, almeno alla vigilia, ottavo posto; poi, approfittando delle vicissitudini legate a Calciopoli, ottiene addirittura la sesta posizione e la conseguente qualificazione UEFA. Rimane il piazzamento più prestigioso per gli amaranto nella loro storia, che nell’anno successivo giungono fino ai sedicesimi di Coppa UEFA. Vedremo se questa promozione in Serie B può rappresentare uno slancio nuovo per il Livorno, che attende di ripetere l’epopea di Protti e Lucarelli, i bomber più prolifici della sua storia. Gli amaranto hanno dimostrato, nell’ultimo decennio di essere in grado di risorgere.