Formula E Parigi: chapeau monsieur Vergne (VIDEO)
Dalla pole al traguardo senza mai guardarsi indietro, da un paesino del nord della Francia Jean-Éric Vergne conquista Parigi e preme l’acceleratore in direzione Mondiale. Dopo una gara decisamente sotto tono all’ombra del Colosseo (Quadrato) il pilota francese ristabilisce le distanze da Sam Bird con una prestazione fantastica davanti al pubblico di casa. In generale, l’intero e-Prix di Parigi ha regalato emozioni e i colpi di scena non sono mancati. L’alfiere di DS, partito secondo, ha provato per tutta la prima parte ad insidiare la prima posizione ma Vergne ha saputo difenderla egregiamente respingendo tutti gli attacchi.
Il francese è stato più rapido anche nel cambio vettura imposto dal regolamento e dopo un rientro sempre in testa ha lasciato gli altri a lottare per i gradini più bassi del podio. Bird ha dovuto cedere al ritorno di Lotterer e Di Grassi che con una sportellata si sono fatti spazio lasciando l’inglese al quarto posto.Il campione in carica sembra esser tornato in splendida forma dopo un avvio di stagione zoppicante, la sua Audi lo supporta al meglio e insieme mettono una pressione infernale all’altro tedesco Lotterer. Quest’ultimo spreme così tanto la sua Teechetah che la batteria si scarica a sole tre curve dalla fine regalando al pubblico un colpo di scena che ha quasi del clamoroso. La Teechetah si pianta praticamente lì, Di Grassi la supera nello sprint verso il secondo posto e Buemi la prende in pieno lanciando maledizioni per un podio che sembra sfumare. Con la sospensione anteriore destra andata e una ruota in meno, Buemi riesce comunque a tagliare il traguardo per terzo, sesto posto invece per Lotterer.
La vittoria di Vergne tradotta in punti vuol dire un +10 supplementare sull’inseguitore Buemi, i due ora si trovano rispettivamente a 147 e 116 punti a quattro e-Prix dalla fine: nell’ordine Berlino, Zurigo, e il doppio appuntamento di New York. Ci sono trenta punti di differenza, un buon vantaggio ma attenzione a cantar vittoria perché la Formula E ci ha insegnato che rimanere a bocca aperta è più facile del previsto.
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