Niente mondiale in Russia per Ibrahimović
Ibrahimović non verrà convocato per i mondiali in Russia di quest’estate, come vi abbiamo già annunciato ieri via Twitter. A rendere pubblica la decisione, un laconico comunicato della Federazione Calcio svedese (Svff): “Ho parlato con Zlatan martedì, e mi ha detto che non ha cambiato idea riguardo all’abbandono della nazionale: è no” ha scritto il manager della nazionale Lars Richt.
La scelta del giocatore giunge, tutto sommato, inattesa. Nessuna reazione ufficiale da parte del gigante del Galaxy, mentre gli organi di stampa, in Svezia, hanno riportato in vari modi la notizia. Intervistato dal giornale messicano Univision, come riportato dall’Expressen, Zlatan ha detto: “No, non andrò in Russia come commentatore. I giocatori che vanno lì in questa veste sono persone che cercano attenzione, e io non ne ho bisogno. Non ho ancora letto quello che è stato scritto sui giornali svedesi: c’è il problema del fuso orario, vedrò con calma. Penso che la Svezia sia molto forte anche senza di me, e possa far bene non solo contro il Messico, ma nell’intero torneo.”
Gli svedesi non l’hanno presa benissimo, anche se bisognerà attendere ancora un po’ per avere un quadro più completo. Più di uno ha accusato il giocatore di aver fatto un po’ di melina su questo argomento per farsi pubblicità, a tutto vantaggio delle sue attività come testimonial di diversi prodotti. L’accusa più grave che gli viene fatta è quella di avere creato problemi al gruppo attuale, pressato dalle domande “Ibra si/Ibra no” e distratto dal proprio obbiettivo. In un caso abbiamo anche letto una proposta di boicottaggio: “Zlatan spelar inte VM. Men satsa gärna dina pengar på något annat!” (“Zlatan non giocherà i Mondiali. Spendi i tuoi soldi in un altro modo!” scrive Noa Bachner su “Expressen”).
Altre voci, in Svezia, sono state meno categoriche, limitandosi a prendere atto della notizia. Aftonblådet riporta le parole, sulla tedesca Bild, di “Janne” Andersson, a chi gli chiedeva un commento sulla notizia. Il tecnico ha risposto con una battuta: “Ogni mattina, da tempo, mi sveglio con due certezze: la prima, è che Zlatan non considera possibile giocare in Russia. La seconda, è che mi verranno fatte domande su questa faccenda. Non credo in chi cerca di persuadere i giocatori a venire ai Mondiali. Preferirei lavorare con i 250.000 praticanti di calcio in Svezia che, in Russia, verrebbero di corsa” ha poi aggiunto Janne, con una risata. “Più seriamente, ho grande rispetto di chi, a 36 anni, decide di passare il proprio tempo con la famiglia, anziché impiegare 50 giorni della propria vita in questa cosa” ha poi concluso. Fotbollskanalen, a sua volta, non ha fatto polemiche particolari.
Il sondaggio lampo fatto sul sito dell’Expressen rivela come la maggioranza degli appassionati sia convinta che Ibrahimović sia ormai un giocatore che ha fatto il suo tempo, e che non avrebbe inciso più di tanto. Noi, che conosciamo un po’ questo Paese e i suoi abitanti, crediamo sia più una reazione di pancia da amante tradito. La realtà e che, molto probabilmente, queste ultime settimane sul campo abbiano fatto crescere la consapevolezza, nel fuoriclasse, di non essersi ancora del tutto ripreso dal grave infortunio al ginocchio.
Intendiamoci: la MLS è un torneo più serio di quanto si pensi comunemente. Tuttavia, è indubbio che ritmi e, soprattutto, contrasti, non possano essere paragonabili a quelli del massimo torneo di calcio per Nazioni. Non sappiamo se, effettivamente, il giocatore abbia anche giocato sulla situazione, come ipotizzato da diversi commentatori, tra i quali il nostro Manfredi Palmeri, sentito dall’Expressen, il quale ha dichiarato: “En löjlig attityd och respektlöst mot de andra svenska spelarna”. Preferiamo non tradurre, per scelta precisa: il personaggio in questione è suscettibile, e non abbiamo voglia di polemizzare, come già accaduto in passato via social. Ci limitiamo a dirvi che non si tratta di complimenti.
Noi sappiamo che, in passato, il rapporto tra Zlatan e la Nazionale è sempre stato molto stretto, così come quello con la Svezia e il suo popolo. Molto probabilmente, al di là delle apparenze, i contatti tra il giocatore e lo staff ci sono stati, e la decisione è stata presa di concerto, in anticipo, soprattutto per motivi tecnici, al fine di consentire al gruppo di trovare calma e concentrazione. La nostra opinione è che, al di là delle questioni di facciata, un Ibrahimović in forma avrebbe fatto comodo: e i toni di buona parte della stampa sportiva, tranne le eccezioni che vi abbiamo riportato, ci fanno credere di avere ragione.