A mente fredda, dopo due giorni dalla serata di Anfield, i pensieri nella testa sono discordanti. Da un lato, la voglia che un’italiana arrivi fino in fondo fa sperare che una nuova rimonta sia possibile; dall’altro, il fatto che due fulmini non cadano mai nello stesso posto produce un’aura di perplessità. Quella dei fulmini, però, è una teoria mai dimostrata, ed è per questo che la Roma deve provarci, deve pensare di poter riuscire di nuovo in una rimonta epica.
Nel mezzo, c’è una gara con il Chievo da disputare per centrare la Champions del prossimo anno, ma è chiaro che Di Francesco farà turnover, è chiaro che il tecnico giallorosso metta in salamoia chi ha bisogno di conservare le energie per la notte magica di mercoledì.
Ragionare in termini di fattibilità, parlando di un’altra rimonta, è difficile tanto quanto disquisire di vita nell’universo. Possibile per natura, tendente all’impossibile per le complicazioni di una partita in cui Di Francesco dovrà farsi perdonare più di qualcosa. Azzardata la difesa a 3 in fase di possesso, con i due esterni di centrocampo non in grado di recuperare in quella di non possesso, in caso di palla persa a centrocampo: troppo veloci gli attaccanti del Liverpool. Sicuramente la sta studiando il tecnico giallorosso, magari ci sorprenderà ancora, con un Nainggolan su Salah a uomo, fisso, francobollato, stile Gentile su Maradona nella partita in cui nacque il detto Football is not for ballerinas (e il consiglione-folle lo abbiamo dato).
Di Francesco studia, Roma attende di vivere un’altra grande serata. Impossibile che il fulmine cada due volte nello stesso posto? Chissà: dopotutto, secondo le leggi infallibili degli esperti di calcio moderni, i giallorossi erano già fuori il giorno del sorteggio della fase a gironi.