A volte ritornano: Padova, “Te ricòrdito” la Serie B?
Dopo soli 4 anni di Purgatorio, il Padova ritrova quel Paradiso chiamato Serie B, vincendo il Girone B di Serie C con due giornate d’anticipo. Una promozione festeggiata davanti alla TV, grazie alla vittoria dell’Albinoleffe contro la Reggiana, dopo che i veneti avevano pareggiato l’ultimo match esterno con la Fermana. Per i Biancoscudati adesso è arrivato il momento di tornare tra le grandi.
Non è di certo stato semplice per i Biancorossi superare la terribile stagione 2013\2014, caratterizzata dalla retrocessione e dal fallimento societario. Per questa ragione i veneti non si iscrissero al campionato di Lega Pro e ricominciarono dai dilettanti, non più come “Calcio Padova” ma sotto il nome di una nuova società chiamata “Biancoscudati Padova“. La storia del calcio italiano è purtroppo ricca di fallimenti di società storiche, che molto spesso hanno poi ricominciato da zero ma senza ritornare ai fasti di un tempo. Non è però il caso dei veneti, che stravincono il campionato di Serie D e ritornano immediatamente tra i professionisti, riprendendo tra l’altro il nome della storica società. Nelle stagioni 2015\2016 e 2016\2017, la promozione fu solo sfiorata con un quarto e un quinto posto che però non soddisfano una piazza desiderosa di riscatto, e allora la nuova e solida società decide di fare sul serio prendendo un allenatore come Pierpaolo Bisoli, che non ha di certo bisogno di presentazioni, e costruendo una squadra fatta a sua immagine e somiglianza con un mix di veterani e giovani speranze, che dominano nella prima metà di stagione e riescono a portare a casa la meritata promozione anche dopo il calo arrivato nel girone di ritorno.
Dopo tre anni i veneti lasciano dunque la Serie C, campionato che li ha visti protagonisti per 32 volte in 108 anni di storia della società, numeri che di fatto confermano l’attitudine dei Biancorossi nel provare a vivere emozioni e categorie ben superiori. La Serie B è un campionato in crescita, ma di certo non spaventerà il Padova che, prima del fallimento, fece grandi cose nei cinque anni consecutivi che la videro presente nel campionato cadetto: dopo essersi salvati grazie al play-out giocato contro la Triestina nel 2009\2010, nella stagione successiva i veneti sfiorarono l’impresa della promozione in Serie A, terminando il campionato al quinto posto e arrivando fino alla finale play-off contro il Novara; il doppio confronto con i piemontesi li vide però uscire sconfitti, a causa di uno scialbo 0-0 casalingo e della sconfitta per 2-0 subita in trasferta. L’epilogo amaro non cancella però quanto di buono fatto nella stagione 2010\2011, caratterizzata anche dalle ottime prestazioni della coppia d’attacco Succi-Vantaggiato, ma soprattutto dalla scoperta di un grande talento come Stephan El Shaarawy, che si impose come miglior giocatore del torneo grazie a 9 reti e grandi prestazioni che gli valsero la chiamata del Milan e della Nazionale.
Prima del Faraone, furono tanti i calciatori passati dal Padova prima di arrivare stabilmente a vestire la maglia Azzurra: Mattia Perin, Angelo Di Livio, Antonio Benarrivo e Demetrio Albertini sono solo alcuni dei nomi celebri che hanno mosso i primi passi vestendo Biancorosso, senza però dimenticare il più importante, ovvero Alessandro Del Piero, cresciuto calcisticamente proprio nel settore giovanile Patavino ed esordiente in Serie B con i Biancoscudati nella stagione 1991\1992. Due anni dopo l’esordio di Pinturicchio, ceduto poi alla Juventus, arrivò l’ultima storica promozione del Padova in Serie A: dopo due quinti posti in tre anni, i veneti arrivarono quarti nella stagione 1993\1994 e il 15 giugno del ’94 conquistarono, grazie al successo per 2-1 nello spareggio contro il Cesena giocato a Cremona, la partecipazione al massimo campionato italiano che mancava da trentadue anni.
Dopo due sole stagioni il Padova fu nuovamente retrocesso e non riuscì più a risalire in Serie A, ma dall’anno prossimo ci sarà sicuramente tempo per riprovare a riprendersi quella categoria che ha visto la formazione veneta protagonista per ben 28 volte. I Patavini infatti, militarono stabilmente nella massima serie negli anni seguenti alla loro fondazione, trovando continuità soprattutto negli anni ’50, grazie all’avvento in panchina di colui che diventerà da lì a poco un’icona, come Nereo Rocco, che aveva tra l’altro già vestito la maglia del Padova da calciatore. Grazie a El Paròn, l’ideatore del catenaccio in Italia, i Biancoscudati raggiunsero grandi risultati, soprattutto lo storico terzo posto in Serie A dell’annata 1957-1958, miglior risultato nella storia del Padova che quell’anno si dimostrò quasi imbattibile in casa perdendo una sola partita su tredici.
Di tempo ne è passato tanto da quello storico periodo, e chissà se un giorno la formazione Biancorossa tornerà a battersi in prestigiosi palcoscenici. Quel che è certo, è che adesso per i veneti inizia una nuova era, dopo aver toccato con mano l’Inferno e transitato nell’attesa del Purgatorio, il Padova è tornato in Paradiso, il Padova è tornato in Serie B.