Guillermo Abascal, tecnico del Lugano, ha incontrato i giornalisti prima della partenza della propria squadra per il Vallese, dove incontrerà il Sion, in una partita molto importante per la classifica della squadra bianconera. Ecco le sue principali dichiarazioni (FC Lugano): “La situazione infortuni è da valutare. Junior e Gerndt partono con noi; poi, vedremo a Sion di valutare se impiegarli o meno. Si tratta di una partita molto importante: sono confortato dal fatto che vedo la squadra in condizione, e ben predisposta dal punto di vista mentale. Abbiamo davanti sette incontri fondamentali, speriamo di non commettere errori.”
“A Sion, ci aspetta un avversaria molto forte a livello offensivo: è una squadra con elementi di talento, veloci, che cercano spesso la porta avversaria, e che sono bravi nell’uno contro uno. Andrà evitato di trovarsi in queste situazioni. Molto dipenderà da chi potrò schierare: spetta a me trovare un modo per arrivare in area e cercare il gol. Junior, per esempio, è un giocatore molto importante per qualsiasi modulo: ma, se dovesse mancare, trasformeremo questo svantaggio in una risorsa, sorprendendo gli avversari con un diverso tipo di gioco.”
“Il problema portiere lo vedo in modo diverso rispetto a voi, che seguite la squadra dall’inizio della stagione. Io sono arrivato adesso, lavoro con il preparatore dei portieri per migliorare le cose. Ovviamente valuto le loro prestazioni, e ho già deciso chi giocherà a Sion. Mihajlović? Sta bene. La sua esclusione per scelta tecnica è figlia di un certo modo di vedere le cose; Dragan, per me, è un elemento molto importante, per sia per la fase offensiva, che per quella difensiva.”
“Per quanto mi riguarda, dopo la partita di sabato, mi sono sentito molto più coinvolto. Posso contare su un buon gruppo. Abbiamo in rosa anche qualche sudamericano che, a mio parere, è molto importante sotto questo aspetto. Probabilmente sento molto questa cosa per le mie origini iberiche: tuttavia, è un dato di fatto che ci siano quattro o cinque elementi importanti nello spogliatoio, che si fanno sentire, e che aiutano anche i più giovani. Il gruppo è sano, ha voglia e ambizioni, e sono sicuro che farà risultati.”
“La pressione c’è, ma mi stimola positivamente. C’è un sano timore per il compito che mi attende, ma è qualcosa a cui sono abituato, soprattutto se posso gestirlo a mio favore. Il Lugano ha dimostrato per larghi tratti di poter stare in Super League, ha battuto quasi tutte le altre squadre. Questo deve regalarci convinzione nei nostri mezzi.“