Qualche settimana fa, in sala stampa, allo stadio di Lugano, si parlava di Linus Hallenius, attaccante, oggi al Sundsvall, passato da Cornaredo in prestito dal Genoa di Preziosi, anche lui vecchia conoscenza di sportivi e addetti ai lavori ticinesi. E così, vedendo il tweet della Lega calcio svedese, riprodotto qua sotto, ci è venuta in mente quella chiacchierata, e abbiamo voluto condividere con voi questa bella storia di calcio e di vita.
Linus Hallenius sbarcò sulle rive del Ceresio, via Genova, nel 2011, preceduto da grandi aspettative. Il giovanotto, infatti (classe 1989), il 20 giugno 2010, con la maglia dei Bajen, stupì la Svezia (e non solo) infilando l’incrocio dei pali della porta avversaria (in campo c’era il Syrianska) con un tiro al volo da distanza impossibile: un gol che ricordava molto quello di Van Basten all’Unione Sovietica negli europei del 1988. Il gol era uno dei 20 che il calciatore mise a segno con la squadra di Stoccolma, in quella stagione.
Il giocatore finisce al Genoa, dove arriva a gennaio 2011. Preziosi, per non bruciarlo, lo manda a Lugano, squadra della quale era all’epoca presidente. Lo svedese, però, non incide, mettendo insieme solo 9 presenze e 3 gol in Challenge League. A Genova, l’attaccante, dopo una deludente stagione in B con il Padova, mette assieme solo pochi minuti in una partita persa con la Fiorentina. I rossoblù lo cedono così all’ Aarau, neopromosso in Super League.
Con gli argoviesi l’ex ragazzo prodigio non sfonda, tornando così in Svezia, coi Bajen (nel frattempo scesi in Superettan), con i quali si guadagna la promozione in Allsvenskan (2014). Una permanenza, la sua, in Svizzera, poco fortunata, forse anche per via di quelle enormi aspettative che quel gol del 2010 autorizzava ad alimentare. Hallenius finì a Helsingborg nella disgraziatissima stagione 2016 (quella della retrocessione in Superettan), per poi approdare nella propria città natale, a Sundsvall, di nuovo nel calcio svedese che conta.
Perché oggi parliamo di lui? Perchè il giocatore si è reso protagonista di una bellissima iniziativa, pubblicizzata dalla Lega calcio svedese nel proprio sito. Linus Hallenius e il compagno di squadra Amaro Bahtijar, una volta alla settimana, assieme a degli insegnanti, aiuteranno a fare i compiti i ragazzi più “difficili”, dando loro anche supporto e amicizia.
“Questa è una cosa che voglio davvero fare, e come giocatore di calcio hai quel carisma che ti consente di essere ascoltato dai ragazzi, puoi ottenere molto senza sforzi”, ha detto Hallenius. L’iniziativa per i compiti è stata suggerita e approvata dagli studenti stessi, dopo un incontro tra i ragazzi e i giocatori, organizzato dal vice-direttore dell’Hagskolan di Sundsvall, Marie Nordkvist Jonsson.
Il giocatore ha poi aggiunto: “Mi piace stare coi ragazzi, penso che farò questo a fine carriera. Molti di loro giocano a calcio, e la passione comune li ha fatti aprire con noi. Così abbiamo pensato che incontrarli una volta alla settimana, per fare i compiti con loro, potesse essere una bella cosa. Il calcio appiana le differenze. Amaro, poi, va ancora a scuola, e può essere un esempio di come combinare le due cose.”
Il Sundsvall non pubblicizza molto la cosa, ma questo non è l’unico progetto sociale che vede coinvolta la società calcistica sul territorio. Tre giocatori, infatti, si recano periodicamente in una scuola elementare di Alnö, dove incontrano i bambini, per parlare loro di amicizia e sport. Due atleti di idioma spagnolo hanno invece frequentato una scuola a Nacksta, dove hanno insegnato la loro lingua madre ai ragazzi. Piccoli esempi, insomma, di ciò che una squadra di calcio professionistica può fare per la propria comunità.