Lugano, avanti piano senza portiere
Il Lugano, ieri sera, non ha offerto una cattiva prestazione: certo, il Thun non era il Basilea. Però, i sottocenerini hanno giocato una partita tutto sommato grintosa, in parte favoriti dalla rete di Junior in apertura, che ha loro consentito di giocare senza il patema di cercare il gol. È però un dato di fatto che i bernesi sono stati messi in difficoltà dai ticinesi, con Piccinocchi che si è sacrificato per contrastare Ferreira (tolto alla fine del primo tempo per questo motivo), e con i difensori che sono andati a chiudere su quasi tutte le conclusioni degli avversari, soprattutto nella ripresa.
Ai bianconeri è mancato il secondo gol, anche per scarsa fortuna (peccato la traversa di Janko a portiere battuto, e l’infortunio di Junior che, oggi, è davvero insostituibile). Certo, le scelte di Abascal nei cambi, col senno di poi, sono apparse rivedibili: nei minuti finali, infatti, la squadra ha abbassato il baricentro, consentendo così agli avversari di guadagnare metri importanti, che hanno portato al gol del pareggio, e a qualche rischio nel finale.
Errori individuali, infine. Kiassumbua, in occasione del gol, è intervenuto in maniera piuttosto goffa sul tiro di Karlen, consentendo così a Nuno Da Silva di poter calciare a rete da buona posizione. Abascal, a fine partita, ha dichiarato: “Dovremo lavorare su questo. I portieri sono quelli che abbiamo, e puntiamo anche su di loro per arrivare alla salvezza il prima possibile”. Tutto ovvio: ma a Sion, mercoledì, contro una squadra con un potenziale offensivo molto maggiore di quello del Thun (i bernesi, in Vallese, ne hanno presi 7, per dire), schierare un portiere inadeguato potrebbe essere fatale.
Abascal, a fine partita, era abbastanza soddisfatto per la prestazione: “I cambi di Mariani e Junior ci hanno un po’ penalizzato: avevo preparato la partita basandomi sulla loro capacità di saltare l’uomo. Ora dovremo lavorare sulla mentalità: questi episodi possono accadere, e sarà nostro compito spiegare alla squadra come superarli, e andare oltre. Davanti abbiamo ancora tante partite, tutte molto importanti, e dovremo andare in campo per fare bene. Gli infortuni? Bottani sarà assente sino a fine stagione, oggi era fuori anche Gerndt, la coperta si farebbe cortissima se perdessimo anche Junior. Vedremo, al limite potremmo cambiare modulo. Dobbiamo abituarci a cambiare per vincere; tuttavia, sarà importante soprattutto non perdere.”
In settimana, si giocheranno due partite importantissime, entrambe in trasferta: mercoledì i bianconeri andranno al Tourbillon, e sabato sera saranno a Zurigo, sponda GCZ. Le Cavallette, ieri sera, sono uscite battute dal loro campo a opera del cinico e sempre efficace San Gallo di Contini, e ora hanno gli stessi punti dei bianconeri. Tra l’altro, con la cacciata di Yakin (il secondo esonero della stagione per i biancoblù, dopo quello di Bernegger a inizio campionato), la squadra che dominò per lustri il calcio svizzero si trova in una situazione difficile, sotto tutti i punti di vista.
Insomma, la lotta per non retrocedere sarà intensa sono all’ultimo, con ben cinque squadre coinvolte. La speranza, in Ticino, è che la squadra bianconera riesca, perlomeno, a non perdere nessuna delle due trasferte, mantenendo le distanze. Le partite da giocare, ormai, sono solamente sette, delle quali tre a Cornaredo. Non solo: i bianconeri dovranno anche andare a fare visita alla capolista, nella sua tana a Berna. Servirà, quindi, una squadra capace di chiudere gli spazi, e di tenere la testa sulle spalle: il tempo per rimediare alle sconfitte è sempre meno. Ben ha fatto Abascal a dire che, per prima cosa, sarà importante non perdere.