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WBA, la rinascita passerà da un italiano: Giuliano Terraneo è il nuovo Consulente Tecnico

Con una retrocessione in Championship ormai inevitabile a poche giornate dalla fine del campionato, al West Bromwich Albion non è rimasto che cominciare a pensare già al futuro, preparando le basi per una vera e propria rivoluzione interna che avrà come obiettivo quello di dare vita a un nuovo, vincente progetto. E questa ricostruzione è cominciata già mesi fa con pesanti cambiamenti nei piani alti della società e licenziamenti sorprendenti: dal chairman John Williams fino al Chief Executive Goodman (sostituito da Mark Jenkins) e, in ultimo, il tecnico Alan Pardew e il Direttore Tecnico Hammond. La proprietà, insomma, ha voluto dare una svolta epocale nell’ambiente dei Baggies: troppo umiliante il fallimento di questa stagione, che ha messo fine a una permanenza in Premier League lunga 8 anni, per poter pensare di evitare un pesante ritocco a livello dirigenziale, ancora prima che alla rosa vera e propria.

Dopo gli addii, però, è cominciato il momento dei volti nuovi, dei membri chiamati a ricostruire la squadra dentro e fuori dal campo e ad assumersi le responsabilità necessarie per tutte le decisioni riguardanti il futuro immediato dell’Albion. Tra questi, il WBA ha deciso di affidare un gran pezzo della propria ricostruzione proprio a un direttore italiano di notevole esperienza sia in campo come portiere durante gli anni ’70-’80 che come dirigente negli ultimi decenni: Giuliano Terraneo. Come annunciato sui canali ufficiali dei Baggies, Terraneo avrà un ruolo fondamentale nella scelta di tutte le più importanti e delicate cariche della società: dal direttore sportivo al direttore tecnico, dalla scelta del nuovo allenatore fino alla ricostruzione della squadra che avrà come obiettivo il ritorno immediato in Premier League.

Insomma, la rinascita del West Bromwich passerà anche e soprattutto dalle scelte dell’esperto dirigente brianzolo: una scelta assai oculata, perché Terraneo vanta un curriculum di notevole importanza a livello internazionale, soprattutto per una squadra che, dal prossimo anno, giocherà nella seconda serie inglese. Dopo una carriera vissuta come estremo difensore tra le divise di Monza, Torino, Milan, Lazio e Lecce con 500 presenze nel calcio professionistico (di cui 360 in Serie A), Terraneo ha cominciato la propria carriera come dirigente appena conclusa la propria avventura da sportivo. Ottenuto il Master per la qualifica come Direttore Generale e Sportivo all’Accademia della FIGC a Coverciano, la sua avventura come Direttore Generale è cominciata proprio nella sua prima squadra professionistica: il Monza. Con i brianzoli, il dirigente di Briosco ha vissuto sette anni di grandi soddisfazioni: due promozioni in Serie B, una Coppa Italia di Serie C, ma soprattutto la scoperta di tanti futuri campioni come Baggio, Serena e Abbiati.

La fortunata esperienza in biancorosso, però, è stata solo un antipasto degli anni di successi che lo hanno atteso, prima alla Lazio vincitrice in quegli anni della Serie A, della Coppa delle Coppe e della Supercoppa Europea, e poi all’Inter come braccio destro di Oriali, negli anni degli acquisti, tra gli altri, di grandi nomi come Ronaldo, Adriano, Seedorf e Cannavaro. Dopo i nerazzurri, Terraneo avrebbe potuto persino fare il salto da sogno fino al Barcellona: il candidato presidente Llaurado lo aveva scelto come uomo fiducia per le scelte di mercato dopo i successi a Milano. Llaurado, però, perse quelle elezioni contro Laporta e il passaggio in blaugrana svanì proprio sul più bello.

Negli anni successivi, Terraneo ha vissuto una nuova esperienza anche al Fenerbahçe come Direttore Sportivo tra il 2015 e il 2016: anni in cui i turchi si sono assicurati nomi di livello mondiale come quelli di van Persie e Nani, entrambi provenienti dal Manchester United, e l’ex Roma Kjaer. Da quel momento, la carriera del dirigente brianzolo si è leggermente trasformata, preferendo lavorare come consulente internazionale per i vari club. Fino al suo ingaggio al The Hawthorns, dove ora l’attende una sfida ancora più delicata: far rinascere un progetto completamente andato in frantumi dopo i disastri di questa stagione di Premier League.