Dopo il Gran Premio di Bahrain, 2/a tappa del Mondiale di Formula 1 2018, conclusa con il secondo successo su due di Sebastian Vettel su Ferrari, accendiamo il motore della nostra monoposto e cominciamo a scalare con il nostro cambio a “7 marce”.
Viaggia in 7/a marcia – Francesco Cigarini, il meccanico della Ferrari che si è sfortunatamente fratturato tibia e perone della gamba sinistra durante la sosta ai box di Kimi Räikkönen. Un grandissimo in bocca al lupo e un augurio di pronta guarigione e di tornare quanto prima in pit lane.
Viaggia in 6/a marcia – La Ferrari e Vettel. La strategia vincente dal muretto dei box comunicata con un laconico quanto incisivo: “Ok Seb, plan B“. Un pilota che nonostante le gomme oramai alla frutta riesce a tenere dietro le due Mercedes. Se il buongiorno si vede dal mattino…
Viaggia in 5/a marcia – Gasly, Toro Rosso e la Honda. Dopo l’Australia avevano detto che i buoni risultati dei test di Barcellona erano solo “Formula 1 d’inverno”. Bam, quarto posto alle spalle dei tre grandi e senza mai soffrire.
Viaggia in 4/a marcia – L’Alfa Sauber. Netto passo in avanti rispetto a quanto “mostrato” in Australia. E Ericsson porta a casa anche i primi punti iridati con la vettura elvetica fregiata del logo del Biscione.
Viaggia in 3/a marcia – Hamilton. Bentornato tra gli umani, Lewis. Due sconfitte consecutive l’inglese non le viveva da tempo immemorabile. Ma i Campioni sono tali perché sanno trarre il meglio dai momenti negativi.
Viaggia in 2/a marcia – La Williams. La parabola discendente della scuderia di Grove prosegue. Ok, Sirotkin serve più per motivi di sponsor che tecnici. Però tenere quel Kubica terzo pilota sembra davvero una bestemmia motoristica.
Viaggia in 1/a marcia – La Red Bull. Un po’ per colpa loro (il black out di Ricciardo dopo poche curve), un po’ per sfortuna, ma entrambe le vetture hanno dato forfait al primo giro.