Ciclismo, Peter Sagan vince la Parigi-Roubaix. Dramma Goolaerts: muore per arresto cardiaco
Peter Sagan mette a tacere tutte le polemiche e fa sua per la prima volta in carriera la classica delle classiche superando in volata nel velodromo di Roubaix lo svizzero Silvan Dillier. Era dal 1981 che un ciclista con la maglia iridata non vinceva la Parigi-Roubaix: l’ultimo a riuscirci era stato Bernard Hinault.
Una vittoria decisamente burlesca per la dinamica con cui è stata costruita; del resto dal talento slovacco c’era da aspettarselo per la sua stravaganza. Per capire a cosa ci riferiamo bisogna spostare le lancette dell’orologio di qualche giorno quando lo stesso Sagan si era occupato di infiammare la vigilia criticando aspramente i suoi avversari: una teoria di tipo complottista e una sorta di cospirazione contro di lui per fermare i suoi tentativi e rendergli la vita dura in gruppo. Parole che riportano alla mente la triste vicenda Armstrong-Simeoni e che hanno scatenato la reazione di un ex protagonista delle classiche come Tom Boonen: “Deve stare zitto, Sagan non deve lamentarsi perché è sempre a ruota di qualcuno”.
Timore di rinforzare la tesi del campione iridato o solo semplice ingenua distrazione della carovana? Non si sa quale sia stata la causa, però l’attacco odierno di Sagan stavolta ha trovato il clamoroso benestare del resto del plotone. Così il campione del mondo non ha potuto far altro che prenderne atto, raggiungere i fuggitivi e gestire il vantaggio fino alla fine per arrivare a braccia alzate a Roubaix. Accanto a lui l’eroico Dillier: lo svizzero, specialista delle prove contro il tempo, ha mantenuto la ruota del rivale con le gambe affaticate dalla lunga fuga precedente. Ha saputo dimenarsi sull’insidioso pavé nonostante la poca lucidità e si è presentato all’ingresso al velodromo consapevole di partire battuto ma anche di poter centrare comunque un piazzamento prestigioso per la sua carriera.
Il gradino più basso del podio è andato a Niki Terpstra, il grande favorito e di conseguenza il grande battuto. Il suo tentativo di recuperare il ritardo accumulato di oltre un minuto è stato tardivo; l’olandese è stato il più attivo nel gruppo dei diretti inseguitori e nell’ultimo km ha avuto anche le energie necessarie per staccare il terzetto belga formato da Van Avermaet, Vanmarcke e Stuyven ed evitare la volata per il terzo posto. Sul fronte italiano invece nessun piazzamento tra i primi dieci: Matteo Trentin è stato costretto al ritiro per una caduta nella parte iniziale dove è rimasto coinvolto anche Lagenveld. La giornata della Parigi-Roubaix purtroppo deve registrare le tristi notizie arrivate nella mattinata quando il giovane belga Michael Goolaerts è stato trovato a bordo strada colpito da infarto. Le sue condizioni sono risultate gravi, è stato ricoverato all’ospedale di Lille, ma purtroppo in serata la tragica notizia: non ce l’ha fatta.