Dalla trasferta tailandese sul circuito di Buriram, 2/a tappa del Mondiale di SBK 2018, usciamo fuori più confusi di prima. Ma, parafrasando Carmen Consoli – e non ce ne voglia la Cantantessa – usciamo fuori anche più felici di prima.
Perché dopo gara 1 avevamo avuto paura. La paura che, dopo l’illusione australiana, il Mondiale delle derivate di serie cominciava ad avviarsi al copione che ha recitato nelle ultime tre stagioni. Vale a dire Jonathan Rea e la Kawasaki invincibili. Nella prima delle due prove previste nel circuito asiatico, il nordirlandese dopo alcune scaramucce con Sykes nei primi giri, aveva salutato tutti involandosi verso la vittoria solitaria. Alle sue spalle, due Ducati. La sorprendente privata del Team Barni dello spagnolo Forés e l’ufficiale di Chaz Davies. E Melandri? Ottavo, alle prese con problemi di stabilità della sua Panigale, soprattutto in rettilineo.
Una paura passata in gara 2. La Kawasaki di Rea non è più bella come il giorno prima ed è buona solo per regalargli il quarto posto. Vittoria alla Ducati di Davies che nella seconda parte di corsa rimonta due redivive Yamaha di Lowes (alla fine secondo) e Van der Mark (che conclude terzo). Con Melandri, unica conferma in negativo, sempre 8° e sempre alle prese con problemi di stabilità.
In classifica del Mondiale, Rea guida con 69 punti, a +2 su Melandri, +9 più Forés e +12 su Davies. Insomma, un dominatore ancora non c’è e non sappiamo ancora chi comanda in Superbike in questa stagione. Un’indecisione positiva. Essendo sinonimo di equilibrio. E di spettacolo.