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Addio a Mondonico, persona umile e competente. Quella volta che ci disse “Io in tv? No, sono sempre in attesa di una chiamata” (VIDEO)

Si è spento Emiliano Mondonico. L’ex allenatore, tra le altre, di Cremonese, Atalanta, Torino, Napoli e Fiorentina è morto nella notte a 71 anni, in seguito alle complicanze dovute al tumore (la “Bestia”, come lui stesso lo chiamava) contro cui combatteva da tempo. Già ieri sera, in redazione, era giunta voce di un peggioramento delle sue condizioni, nella notte il decesso.

Persona dall’animo umile e sincero, gran conoscitore di calcio, nella sua carriera ha contribuito allo sviluppo di numerosi progetti tecnici, tra cui quelli di Cremonese (che riportò in A dopo ben 54 anni, nel 1984), Atalanta (con cui arrivò in semifinale di Coppa delle Coppe nell’88, sconfitto dal super Malines di quegli anni), Torino (che trascinò in finale di Coppa Uefa nel 1992 contro l’Ajax, e in cui si rese protagonista del famoso episodio della sedia). Esperienze anche a ComoNapoli e Cosenza, nel 2004 la Fiorentina, poi il ritorno a Cremona, la B con l’Albinoleffe, l’ultima panchina da professionista a Novara, impreziosita da una strepitosa vittoria a San Siro contro l’Inter. Nel 2014 divenne l’allenatore dell’Équipe Lombardia, squadra di calciatori senza contratto.

Nel 2012 gli dedicammo questo pezzo, per quella che sembrava una strepitosa vittoria in una battaglia che poi si è rivelata infinita. Gli ultimi anni è stato spesso ospite di tramissioni tv, ma non era quello il suo ambiente: ce lo disse in un’intervista esclusiva, nell’agosto del 2013, che il suo posto è sempre stato la panchina. “Aspetto sempre una chiamata” ci disse. Sarebbe stato bello rivederti in azione. Ciao Mondo.

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