Suning, ufficiale l’addio di Sabatini. Un amore mai sbocciato
Storia finita, ora è ufficiale. Walter Sabatini e Suning, un amore forse mai realmente sbocciato. Un rapporto iniziato l’estate scorsa con l’idea da parte del gruppo cinese di avere un’unica figura, di spessore ed esperienza, in grado di poter gestire l’area tecnica di Inter e Jiangsu, ma anche e soprattutto di affidare alla persona in questione le chiavi del mercato dei due club.
Un progetto che aveva pienamente convinto l’ex ds giallorosso, andato via dalla capitale poco tempo prima proprio perché privato di quell’assoluto ed incontestabile potere decisionale, da sempre desiderato. L’inizio fu di quelli importanti, con la duplice scelta degli allenatori: Luciano Spalletti e Fabio Capello, due personalità di forte spicco nonché uomini abituati da sempre a lottare per grandi obiettivi. Non è un caso che la fine del rapporto sia arrivata proprio a poche ore dalla decisione di quest’ultimo di lasciare il Jiangsu, complici i rapporti non idilliaci con la dirigenza cinese e le tante incomprensioni di mercato. Ultimo su tutti il caso Alex Teixeira, fantasista brasiliano ex Shakhtar Donetsk, fuori dai piani tecnici dell’ex allenatore della Juventus e promesso sposo del Corinthians nel mercato invernale, salvo poi essere trattenuto praticamente sul gong finale della sessione.
Ad essere ceduto fu Benjamin Moukandjo, pedina fondamentale nello scacchiere di Capello, con Sabatini che commentò polemicamente lo scorso 26 Febbraio: “Suning ha cambiato idea. Succede spesso”. La goccia che ha fatto dunque traboccare il vaso, preceduta dagli spinosi casi Pastore e Ramires (obiettivi nerazzurri mai concretizzati) e dagli scarsi investimenti fatti causa FPF e blocchi da parte del governo cinese, che hanno convinto l’ex ds di Palermo e Roma a presentare le proprie dimissioni.
In attesa di conferme o smentite e di eventuali sviluppi, il finale sembra ormai scritto, e i destini di Sabatini e Suning potrebbero prendere due strade opposte.