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Le “7 marce” – Gp Australia, Vettel e Ferrari ok. Ma calma…

Foto: Official Website F1

Il Gran Premio d’Australia ha dato il via al Mondiale di Formula 1 2017. Analizziamo quanto accaduto all’Albert Park di Melbourne, accendendo il motore della nostra monoposto e mettendo a punto il cambio…

Viaggia in 7/a marcia: la Ferrari. Non solo per la vittoria di Vettel. La SF71-H è sembrata essere la vettura più regolare nel cittadino australiano, sia sul giro secco in qualifica che sul passo gara. Ma, soprattutto, è tornata quella che è sempre stato il marchio di fabbrica di Maranello: la strategia. Il colpo da maestro che ha consentito a Vettel di sopravanzare Hamilton ha riportato alla mente i fasti di Todt e Brawn degli anni Duemila.

Viaggia in 6/a marcia: la McLaren. Bentornata, Signora di Woking. Inutile girarci attorno, per un appassionato di Formula 1 vedere annaspare una nobile del circus nelle retrovie per più stagioni è stato davvero brutto. Il secondo matrimonio con la Honda ha prodotto solo una millesima parte dei risultati del primo binomio anglo-giapponese (quattro titoli mondiali tra fine anni’80 e inizio anni ’90). Il passaggio alla Renault ha riportato alla competitività la McLaren. E un Alonso “mina vagante” è balsamo per lo spettacolo…

Viaggia in 5/a marcia: la Renault. Inteso come motorista. Leggendo tra le righe l’ordine d’arrivo, i francesi hanno messo dietro Ferrari e Mercedes da questo punto di vista. 6 vetture spinte dal motore sviluppato tra la Francia e Enstone in Inghilterra. Con le auto a motori made in Maranello e Stoccarda (eccezion fatta per le case madri) inesorabilmente dietro. Una tendenza che se confermata potrebbe rimescolare le carte dietro Rosse e Frecce d’Argento.

Viaggia in 4/a marcia: la Haas. Perfetta media aritmetica tra la 7/a delle qualifiche e la 1/a marcia della gara, dove un po’ di sfortuna e molta imperizia (ah, quella vite sul cerchione della monoposto di Grosjean) ha costretto alle due macchine americane (ma dal telaio Dallara), al doppio ritiro.

Viaggia in 3/a marcia: la Alfa-Sauber. Il ritorno – benché, precisiamo, solo come sponsor principale – del Biscione in Formula 1 non è stato dei più positivi. Ma le premesse nei test di Barcellona non erano certo rosee. Ci sarà da soffrire in campionato per Ericsson e Leclerc.

Viaggia in 2/a marcia: l’HALO. D’accordo, la sicurezza dei piloti prima di tutto. E ci mancherebbe altro. Ma dobbiamo ancora farci gli occhi. Ogni camera car sembra di essere su un caccia anziché su una monoposto di Formula 1.

Viaggia in 1/a marcia: noi. Vettel ha vinto. La Ferrari ha vinto. 12 mesi fa si era ripetuto lo stesso copione, ma poi hanno festeggiato Hamilton e la Mercedes alla fine. Perciò, calma. Calma. Calma.