La caduta libera

Con la sconfitta contro l’Argentina, l’Italia è precipitata al ventesimo posto del ranking FIFA. Davanti agli Azzurri troviamo, tra le altre, Perù, Galles, Tunisia e Islanda.

In attesa di conoscere quale sarà il nuovo Commissario Tecnico, la Nazionale è ripartita dopo la storica sconfitta contro la Svezia affidandosi in gran parte a giocatori già visti. Neanche contro un’Argentina in versione sperimentale l’Italia è riuscita a trovare la via del gol, risultato una chimera nelle ultime tre partite giocate e in generale durante tutto l’ultimo periodo storico.

Gli Azzurri hanno fatto una fatica tremenda nel fare gioco e Sampaoli ha così potuto provare diversi giocatori in lizza per un posto in Russia. Per un tempo la squadra di Di Biagio ha fatto vedere una quantità preoccupante di errori in fase di palleggio e non si è mai resa pericolosa.

Martedì sera l’Italia affronterà l’Inghilterra, conscia del fatto che una sconfitta la farebbe precipitare nel ranking FIFA al punto più basso della sua storia. Questo influirà ovviamente sulla composizione del girone per gli Europei 2020. La qualità dei giocatori fa la differenza e in questo momento la verità è che l’Italia ne ha poca.

Si ha come l’impressione che manchi qualcosa a livello tecnico a questa squadra, aspetto che si nota vedendo anche i tanti errori dei singoli nelle ultime uscite. Lasciando stare colossi come Brasile e Germania, squadre come Inghilterra e Belgio hanno negli ultimi anni portato alla ribalta un grandissimo numero di giovani talenti (come dimostrano le tante vittorie inglesi a livello giovanile), frutto di un lavoro capillare sul territorio mirato a cambiare la qualità della squadra. Questo probabilmente non porterà comunque a nessun titolo, ma a un’identità di gioco e un divertimento per chi guarda giocare la “sua” Nazionale sì. Ecco quale deve essere l’obiettivo del prossimo allenatore azzurro: ripartire dai giocatori più tecnici e mettere in campo la qualità per quanto possibile. Solo così il fallimento mondiale potrà servire come lezione per il futuro lasciandosi alle spalle il passato.

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Riccardo Bozzano