Ieri Juan Martín del Potro ha vinto il suo primo Master 1000 in carriera. Potrà suonare strano viste le qualità straordinarie del tennista di Tandil, non è così se invece consideriamo i tanti problemi fisici che ne hanno condizionato il gioco negli ultimi anni.
L’argentino è risucito però a giocare finalmente una stagione senza intoppi al nefasto polso e ha risalito classifica fino al numero sei. Dopo l’incredibile vittoria della Coppa Davis di due anni fa, questo è il miglior momento per del Potro da quando è rientrato nel circuito. A marzo la “Torre di Tandil” ha conquistato prima il torneo di Acapulco e poi quello di Indian Wells (rispettivamente ventunesimo e ventiduesimo titolo in carriera) battendo Roger Federer, primo a riuscirci nel 2018, 6-4 6-7 7-6 in una bella (tie break finale a parte) ed emozionante finale.
Nelle ultime settimane l’aspetto più bello del gioco dell’argentino è stato sicuramente quello di essere tornato ad avere una confidenza nel rovescio che non si vedeva probabilmente da prima dei problemi al polso. Soprattuto in risposti i miglioramenti sono stati notevoli da questo punti di vista, come ammesso anche dallo stesso del Potro. Ieri l’argentino ha cercato di aggredire sempre Federer sulla seconda di servizio, cosa che ha costretto lo svizzero a forzare la battuta rischiando al massimo e portandolo a commettere due sanguinosi doppi falli nel tie break decisivo. In generale comunque Delpo sembra aver ritrovato fiducia nel colpo, cosa che mancava totalmente per esempio un anno fa.
Ritrovare definitivamente un protagonista così non può che far piacere agli appassionati di questo splendido sport, anche dal punto dei vista umano. Anche Federer in conferenza stampa ha detto di ammirare molto la tenacia con cui del Potro ha affrontato gli infortuni e l’energia che ha trovato per recuperare e ritrovare il rovescio. La nostra speranza è quella di poter continuare a vedere l’argentino in condizioni, in modo da poter giocare partite di questo livello come quella di ieri contro il numero uno del mondo. Anche perché l’argentino di Tandil è uno dei pochi in grado di impensierire in questo momento il miglior tennista di tutti i tempi e l’ha dimostrato l’anno scorso agli US Open e ora a Indian Wells.