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Milano-Sanremo, Nibali sei leggenda. L’Italia torna a esultare dopo dodici anni

dal nostro inviato alla Milano-Sanremo

Un digiuno infinito che durava da ormai dodici anni quello tra gli italiani e la Milano-Sanremo. L’ultimo successo azzurro era stato di Filippo Pozzato nel 2006. Oggi, dodici anni dopo, il nostro portacolori per eccellenza – Vincenzo Nibali – ha riportato “a casa” la nostra classica monumento. 

Una 109° edizione della Milano-Sanremo che ha faticato a decollare. Più di 285 chilometri di attesa e controllo per arrivare poi a giocarsi tutto – dopo sette ore di gara – in quei 3700 metri del Poggio al 3.7% di pendenza media. Il trampolino di lancio che Vincenzo Nibali ha saputo sfruttare per fare la differenza in salita e poi lanciarsi giù in picchiata – da solo – verso il traguardo di Via Roma. Per il messinese si tratta della cinquantunesima vittoria da professionista e della sua terza classica monumento in carriera (dopo i due Lombardia).

Via della Chiesa Rossa, questo il tradizionale punto di partenza dove anche oggi – alle 10:10 – ha preso il via ufficialmente la 109° edizione della Classicissima. Una corsa iniziata questa mattina sotto la pioggia milanese, ma che ha trovato – tenendo fede al soprannome di classica di primavera – sole e clima più mite nel tratto finale della riviera ligure.

Otto gli uomini che in avvio (chilometro 3) hanno preso subito vantaggio sul gruppo: Mirco Maestri (45), Lorenzo Rota (46), Evgeny Kobernyak (94), Guy Sagiv (106), Dennis Van Winden (107), Sho Hatsuyama (144), Charles Planet (205), Matteo Bono (232) e Jacopo Mosca (245). Dietro sono stati gli uomini Bora-Hansgrohe e Quick-Step Floors a prendere in mano da subito l’inseguimento. Gli otto attaccanti hanno raggiunto un vantaggio massimo di 6 minuti e 45 secondi, prima di dover cedere al ritmo incalzante del gruppo che, chilometro dopo chilometro, ha ricucito il gap di svantaggio. A 30 chilometri dal termine il gruppo si è ricompattato.

Poggio: Passati indenni Capo Mele, Capo Cervo, Capo Berta e Cipressa (solo Marcel Kittel e Mark Cavendish – quest’ultimo in seguito a una terribile caduta – gli unici due a perdere contatto in questa fase di gara tra i grandi nomi), la corsa è esplosa come da previsioni sull’ultimo strappo di giornata. Jean-Pierre Drucker (BMC Racing Team) è stato il primo ad attaccare, ma è stato Vincenzo Nibali quello in grado di fare la differenza, anticipando addirittura il tratto più duro della salita. Lo squalo arriva a guadagnare 10 secondi sugli inseguitori allo scollinamento del Poggio – un gap risicato ma che gli consente di tagliare il traguardo di via Roma in solitaria. Nella volata del gruppo, distanziato di pochi metri, spuntano Caleb Ewan (2°) e Arnaud Démare (3°).

Ordine d’arrivo:
1) Vincenzo Nibali (Bahrain Merida Pro Cycling Team)
2) Caleb Ewan (Mitchelton-Scott) ”
3) Arnaud Démare (Groupama – FDJ) ”
4) Alexander Kristoff (UAE – Team Emirates) ”
5) Jurgen Roelandts (BMC Racing Team) ”
6) Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) ”
7) Michael Matthews (Team Sunweb) ”
8) Magnus Cort Nielsen (Astana Pro Team) ”
9) Sonny Colbrelli (Bahrain Merida Pro Cycling Team) ”
10) Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) “