Alla vigilia della partenza dell’Allsvenskan, in Svezia, emerge una situazione tutto sommato nuova, a queste latitudini, apparsa nel corso delle partite della Svenska Cupen, che hanno aperto la stagione calcistica nel Paese scandinavo. La differenza tra le prime della classe e il resto delle squadre sembra, infatti, essersi allargata rispetto agli anni scorsi.
La Coppa nazionale, da sempre, è stata occasione di sorprese e sovvertimenti delle gerarchie, anche grazie al fatto che, venendo giocata in un periodo delicato rispetto alla preparazione delle squadre (l’Allsvenskan parte in primavera, di solito nel primo fine settimana di aprile), coglie talvolta impreparate la grandi, messe di fronte a squadre delle serie inferiori le quali, invece, provano a mettere in difficoltà le sorelle maggiori.
Quest’anno, l’unica squadra di Superettan arrivata ai quarti di finale è stato il GAIS, capace di sorprendere l’Elfsborg e l’Hammarby. Vero che anche l’Östers è andato vicino al colpaccio, venendo eliminato dal Göteborg, arrivato a pari punti.
Tuttavia, è un dato fatto che, ai quarti di finale, la squadra rossoverde, che pure ha una grande tradizione (l’acronimo GAIS significa Göteborgs Atlet och Idrottssällskap – Unione Atletico-Sportiva di Göteborg – fondata nel 1894, quattro volte campione di Svezia, gioca le partite casalinghe al Gamla Ullevi), opposta all’Östersunds, è stata nettamente sconfitta, nonostante il risultato stretto possa far sembrare il contrario.
Andando poi a vedere le quattro semifinaliste della Svenska Cupen, troviamo le prime tre dello scorso campionato, più la detentrice del trofeo. Insomma, la sensazione è che vi sia, ormai, anche qua come altrove, una certa “nobiltà”, limitata a una stretta cerchia di squadre, e che sia sempre più difficile assistere a delle sorprese.
Certo: ci potrebbero rispondere che, statistiche alla mano, negli spareggi di fine campionato, da due anni consecutivi prevale la terza della Superettan sulla terzultima dell’Allsvenskan, e che una squadra di grande tradizione come l’Helsingborgs, retrocessa nel 2016, non è riuscita, lo scorso anno, a risalire nella serie superiore. Vero anche questo.
Tuttavia, la sensazione è che, da quest’anno, il vento sia cambiato. Le grandi hanno fatto una preparazione finalizzata a presentarsi già in forma a marzo (l’Östersunds era obbligato, avendo l’impegno di Europa League) e, a parte l’Elfsborg (che ha sbagliato la prima partita, rivelatasi poi fatale), non hanno fallito l’obbiettivo qualificazione.
Insomma, ci siamo fatti l’idea (potremmo esserci sbagliati: le variabili del calcio svedese sono innumerevoli) che alcune squadre abbiano tracciato un solco difficilmente colmabile rispetto alle altre, e che stia aumentando il divario tecnico tra le due serie d’élite del calcio del Paese scandinavo. Ovviamente, prima della partenza dell’Allsvenskan, faremo un’analisi più approfondita delle squadre partecipanti. Però, la prima impressione che abbiamo tratto da queste poche settimane di partite vere è questa.
Per intanto, la Coppa, nel prossimo fine settimana, ci regalerà due sfide di livello elevatissimo: Östersunds-Malmö è una sorta di Supercoppa (che non viene più disputata dal 2015), visto che contrappone la vincitrice dell’Allsvenskan a quella della Svenska Cupen dello scorso anno, mentre AIK-Djurgården è un derby che vedrà sul terreno di gioco due squadre divise da una rivalità accesissima. Insomma, un bel modo per lanciare la partenza del nuovo campionato, prevista per il giorno di Pasqua e il Lunedi dell’Angelo (1/2 aprile).