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Viareggio Cup 2018 – L’albo d’oro del torneo

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Il Torneo di Viareggio si appresta a vivere la sua 70/a edizione. Una manifestazione entrata ormai da anni nella tradizione del calcio giovanile italiano, una vetrina prestigiosa per i futuri talenti del calcio nostrano e internazionale: chi succederà, nell’albo d’oro, al Sassuolo, giunto lo scorso anno in finale per la prima volta e capace di imporsi solo ai rigori sull’Empoli?

Con nove vittorie a testa sono Milan e Juventus a detenere il primato di squadre più titolate del torneo. In dieci occasioni invece ad alzare il trofeo è stato a un club straniero con il Dukla Praga capace di imporsi per ben sei volte tra il 1964 e il 1980.

Un evento nato nel lontano 1949 per merito del Centro Giovani Calciatori di Viareggio. Dieci le squadre al via della prima edizione, con il Milan vittorioso in finale dopo aver travolto la Lazio per 5-1. Due anni più tardi la Coppa non parla italiano e il Partizan Belgrado diventa il club straniero a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro. Il torneo è andato avanti negli anni allargando il numero di squadre e conquistando l’interesse dei media e delle televisioni. Nel 1965 fu addirittura la monetina a decretare un vincitore (in quel caso fu il Genoa ai danni della Juventus) anticipando di tre anni ciò che sarebbe poi accaduto nel corso dei Campionati Europei di calcio.

Nel 1971 l’epilogo fu un derby della Madonnina in versione Primavera con l’Inter capace di superare in rimonta i cugini rossoneri. In quella squadra giocarono titolari due ragazzi che dieci anni dopo avrebbero alzato la Coppa del Mondo nella celebre serata di Madrid 82: Ivano Bordon e Gabriele Oriali. Di futuri campioni però ne sono passati tanti presso lo stadio viareggino. Nel 1994 fu Alessandro Del Piero a regalare il trofeo alla Juventus, realizzando il golden gol nell’atto decisivo contro i rivali della Fiorentina. Nel 1998 Viareggio ha festeggiato le cinquanta candeline; in quell’occasione a destreggiarsi fu il Torino, una delle società che negli anni ha mostrato di puntare molto sul settore giovanile portando alla luce diversi talenti.

Tanti gol, ma anche episodi poco legati al mondo del calcio come nel 2004 quando tre giovani calciatori camerunensi si diedero alla fuga, suscitando scalpore tra gli addetti ai lavori. Situazione che si è ripetuta nel 2007 stavolta con i senegalesi del De Camberene. Nel 2008 invece le principali attenzioni furono dedicate a Mario Balotelli, allora giovanissimo ma inquadrato da molti come il futuro idolo della nazionale; una previsione che arrivò quasi a concretizzarsi nella finale europea del 2012, poi la parabola discendente di Super Mario incappò in problemi di spogliatoio che intaccarono la sua carriera con l’Italia.

Si arriva fino ai giorni con l’edizione dello scorso anno con 32 partecipanti al via. La finale annovera tra i protagonisti il Sassuolo, capace di superare avversari tosti sin dalla fase a gironi, affrontando in quella a eliminazione diretta squadre ben attrezzate quali l’Inter, la Fiorentina e il Torino, e l’Empoli, giunto all’ultimo atto senza convincere inizialmente ma acquisendo man mano consapevolezza nei propri mezzi, blindando una difesa che, nei momenti decisivi del torneo, non ha concesso nulla. A imporsi sono stati i neroverdi: dopo il 2-2 dei tempi regolamentari, risultato confermato nei supplementari, decisivi sono risultati i calci di rigore per premiare la compagine emiliana. E quest’anno chi vincerà?