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Coppa Italia, la Viterbese “vede” la finale: Cosenza (in nove) piegato 3-1

La Viterbese Castrense si aggiudica l’andata della semifinale di Coppa Italia Serie C superando 3-1 il Cosenza: decidono l’autorete di Dermaku sul clamoroso liscio di Zommers e la rete di Jefferson nel primo tempo e il rigore di De Sousa nel finale, mentre ai calabresi non basta Bruccini. I laziali mettono un piede in finale, ospiti che escono a testa alta per aver saputo resistere al massimo possibile con la doppia inferiorità numerica (espulsi Mungo e Loviso). 

Seconda semifinale d’andata della Coppa Italia di Serie C; dopo Alessandria e Pontedera si sfidano Viterbese e Cosenza. Com’è ampiamente noto, i laziali appartengono al Girone A di Serie C e viaggiano in quarta posizione, mentre in Coppa giungono fin qui avendo eliminato in sequenza, dai sedicesimi in poi, Teramo, Livorno e Paganese. Dal canto loro, gli uomini di Braglia attraversano uno deludente momento di forma (4 punti nelle ultime 5 gare disputate), considerato l’attuale nono posto nel Girone C, ma in Coppa hanno saputo superare ostacoli del calibro di Catania, Trapani e Lecce.

Poco turn-over per la Viterbese, nonostante l’impegno del prossimo week-end contro la capolista Siena, che si affida al 4-3-3: Vandeputte, Jefferson e Calderini guidano l’attacco, con Benedetti in cabina di regia. Qualche sorpresa rispetto alle attese della vigilia nel Cosenza: Zommers tra i pali, in avanti ci saranno Tutino e Baclet, con Okereke e Perez in panchina.

Nei primi minuti, è il Cosenza a cominciare con maggior sicurezza la gara, riuscendo a creare una buona trama di gioco e tentando anche di impensierire Pini con un tiro di Baclet. Ma, al 6′, il terreno disastrato del “Rocchi” dal maltempo gioca un brutto scherzo ai calabresi, che si ritrovano in svantaggio nella maniera più clamorosa possibile: Dermaku serve all’indietro per il proprio portiere, ma Zommers viene ingannato da una zolla e liscia il rinvio, con il pallone che finisce così direttamente in rete. Nonostante qualche timido segnale di ripresa dopo il gol, però, il disastroso inizio di partita degli uomini di Braglia non finisce qui: al 13′, Mungo rivolge sconsideratamente qualche parola di troppo all’arbitro Proietti, che decide di estrarre senza esitazione il cartellino rosso, lasciando i calabresi in dieci uomini. E, da questo momento, la gara diventa ancora più nervosa, con i giocatori in campo che continuano a beccarsi, lasciando ben poco spazio al calcio giocato: per il Cosenza, ci prova Tutino a mettersi in proprio e a calciare a botta sicura in area di rigore, trovando l’ottima risposta di Pini; poco dopo, risponde la Viterbese con l’ex di turno Calderini per ben due volte: prima colpisce al volo in piena area, ma Zommers respinge con un ottimo riflesso; poi mette sull’esterno della rete dopo la sua cavalcata sull’out di sinistra. Ma, al 33′, sono gli uomini di Sottili a trovare il pesante raddoppio: Celiento lancia da metà campo e trova la testa di Jefferson, che scavalca un insicuro Zommers e fa finire il pallone in rete con una parabola non imprendibile. Nonostante la difficile situazione, gli ospiti non smettono di provarci e, sul finire del primo tempo, trovano finalmente la rete: Calamai (entrato al posto di Boniotti) si inserisce con una magia in area e serve a rimorchio Bruccini, bravo a piazzare il pallone all’incrocio lasciando senza scampo il portiere avversario. E, pochi minuti dopo, potrebbe persino arrivare il clamoroso pareggio calabrese, ma Calamai non riesce clamorosamente a indirizzare verso la porta da pochi passi sull’invitante cross dalla destra. Un intenso primo tempo si chiude con l’intervento di Zommers che respinge a mano aperta la punizione di Sini: è 2-1 dopo i primi 45′.

Le squadre tornano in campo nella ripresa sotto un forte acquazzone, che rende ancora più critiche le condizioni del terreno di gioco, costringendo le squadre a giocare con tanti lanci lunghi. Ma per il Cosenza piove sul bagnato, perché al 57′ è Loviso a prendersi la seconda espulsione della gara per i suoi: il difensore entra in ritardo su Bismark ai limiti dell’area e Proietti opta per il rosso diretto, nonostante le tante polemiche della panchina di Braglia. Una situazione decisamente favorevole per la Viterbese, che poco dopo sfiora il terzo gol: Bismark se ne va in velocità e, una volta arrivato in area, calcia trovando l’ottima opposizione di Zommers che salva il risultato. Da questo momento, i laziali si lanciano in avanti alla ricerca del gol che possa chiudere i conti, ma gli ospiti, aiutati anche dal terreno di gioco che impedisce giocate palla a terra, riescono a resistere con ordine, senza subire alcun pericolo. Ma il muro calabrese, perfetto nonostante i due uomini in meno, crolla proprio al 90′, quando Dermaku trascina a terra Bismark in area, costringendo l’arbitro a fischiare il rigore: dagli undici metri resta freddissimo De Sousa, che spiazza Zommers e firma la terza rete della gara per Sottili e i suoi. E così si chiude la gara: la Viterbese vince 3-1 e “vede” la finale di Coppa Italia; esce a testa alta il Cosenza, riuscito a resistere al massimo delle proprie possibilità con la doppia inferiorità numerica e tiene aperto uno spiraglio in vista del ritorno di settimana prossima.

VITERBESE-COSENZA  3-1  (2-1) 

Viterbese (4-3-3): Pini 6; Celiento 6.5, Rinaldi 6, Sini 6, De Vito (48′ Sané 5.5); Baldassin 6, Benedetti 5.5, Cenciarelli 6; Vandeputte 5.5, Jefferson 6.5 (46′ Bismark 6.5), Calderini (63′ De Sousa 6). A disp.: Iannarilli, Micheli, Peverelli, Mendez, Mbaye, Zenuni, Di Paolantonio, Atanasov, Mosti. All.: Sottili 6.5.
Cosenza (3-5-2): Zommers 5; Boniotti sv (29′ Calamai 6.5), Dermaku 5, Pascali 6; Corsi 6.5, Bruccini 7, Loviso 5, Mungo 4, D’Orazio 6; Tutino 6.5 (59′ Palmiero 6), Baclet 5.5 (65′ Perez 6). A disp.: Saracco, Idda, Ramos, Pasqualoni, Okereke, Braglia. All.: Braglia 6.
Arbitro: Proietti di Terni.
Marcatori: 6′ Aut. Dermaku (V), 33′ Jefferson (V), 41′ Bruccini (C), 90′ Rig. De Sousa (V)
Note – Ammoniti: Bismark, De Sousa (V);Corsi, Pascali (C).
Espulsioni: 13′ Mungo (C) per proteste; 57′ Loviso (C) per grave fallo di gioco