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Lugano, ora mantenere la calma per ripartire

A Lugano, se si guardano i numeri, la situazione è allarmante: 7 gol subiti in 2 partite, dopo essere riusciti a mantenere la porta inviolata per 4 incontri. Due sconfitte consecutive, e qualche posizione persa in classifica, con una graduatoria che rimane comunque corta ( 2 squadre a 31 lunghezze, come i ticinesi), e un Sion all’ultimo posto ancora a distanza di sicurezza.

La classifica, insomma, non fa paura. I sottocenerini potranno, quindi, provare a ritrovare, nei prossimi giorni, un po’ di fiducia, e lavorare con calma, in vista di una partita (quella della settimana prossima a Zurigo contro la squadra finalista di Coppa) importante anche ai fini delle rimanenti ambizioni europee dei bianconeri.

Ha ragione Tami, secondo noi, quando dice che la squadra, negli ultimi due incontri, è stata penalizzata troppo dagli errori individuali. Vero che, analizzando le quettro reti dello Young Boys di ieri pomeriggio, potremo vedere posizionamenti sbagliati della retroguardia, palloni persi in mezzo al campo dove nessuno è andato a raddoppiare eccetera. Però, l’errore di Da Costa sul primo gol, con i bianconeri in vantaggio, dopo solo 5′ dalla rete di Bottani, ha sicuramente influenzato pesantemente il prosieguo della partita.

Cosa succede al numero 1 dei sottocenerini? Non lo sappiamo. Vediamo però che l’ex portiere dello Zurigo non è tranquillo; timoroso nelle uscite, sbaglia palloni facili, e ha perso la fiducia dei compagni e del pubblico. L’allenatore ha detto, a fine partita, senza mezzi termini, che lo sostituirà: non proprio una scelta semplice, a questo punto della stagione.

Però è un dato di fatto che quelli che l’ex capitano del Novara ha commesso negli ultimi due fine settimana sono stati errori fatali, e che ha perso tranquillità. Lo stesso presidente Renzetti, intervistato dalla RSI a fine partita, ha avuto parole dure nei suoi confronti.

La partita di ieri ha mostrato un Lugano coraggioso, chiaramente inferiore agli avversari, ma capace di rimanere in partita per lunghi tratti dell’incontro. A inizio ripresa, Gerndt ha avuto sui piedi almeno due buone occasioni per pareggiare, e anche Bottani ha offerto una buona prestazione, oltre al gol, che potrebbe dargli quella fiducia nei suoi mezzi che, talvolta, sembra mancare. Janko, appena entrato, ha trovato la via della rete: insomma, spiragli positivi.

In conclusione, la squadra ha i mezzi e le qualità tecniche per ritrovarsi. Certo, la questione portiere è piuttosto delicata: Kiassumbua ha già giocato, in campionato e in Coppa, dimostrando pregi e limiti. Tuttavia, la retroguardia luganese, fino a prima di San Gallo (dove, non dimentichiamolo, scese in campo rimaneggiata), aveva raggiunto la cifra di quasi 500 minuti senza subire gol: in questo meccanismo difensivo di tutto rispetto, l’ex Winterthur potrebbe trovare una propria dimensione, senza contare le motivazioni.

Zurigo, sabato sera, sarà quindi un banco di prova impegnativo ma estremamente importante: un succcesso al Letzigrund restituirebbe infatti ai ticinesi una dimensione tale da permettere di sognare ancora un piazzamento europeo. Al contrario, un risultato negativo metterebbe la truppa di Tami, probabilmente, ai margini, con la necessità di guardarsi le spalle, conquistando la salvezza matematica prima possibile.