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SBK che Passione – Phillip Island, una doppietta da…”Macio”

Il campionato sportivo più appassionante delle due ruote con motore – non ce ne vogliano i patiti di MotoGP, ma il fascino esercitato da vedere in competizione le moto che tu stesso puoi guidare, essendo derivate di serie non ha prezzo -, quello della Superbike, ha aperto i battenti lo scorso fine settimana. E come da tradizione, sono stati i 4448 metri e le 12 curve del circuito di Phillip Island, nel sud dell’Australia.

Tradizione. Parola che è stata quasi rispettata in pieno. Tranne nell’accezione più importante: il risultato sportivo. Il tre volte campione del mondo della SBK, l’inglese Jonathan Rea, ha dovuto lasciare lo scettro di dominatore del circuito australiano (5 vittorie e 1 secondo posto tra il 2015 e il 2017). Uno scettro che da Ballymena, luogo natale del nordirlandese della Kawasaki passa a Ravenna, la città di Marco Melandri. Il centauro della Ducati ha infilato una doppietta che fa ben sperare (e soprattutto sognare) tutti gli appassionati italiani.

“Macio” ha vinto le due prove australiane sciorinando tutti i pezzi migliori del suo repertorio. In gara 1, ha messo sotto pressione le due Kawasaki, riuscendo a mantenere il contatto delle verdone e colpendo al punto giusto. A 8 giri dalla conclusione, ha infilato un Rea in palese crisi di gomme (l’inglese ha chiuso al quinto posto) e a 4 giri dal termine ha rifilato lo stesso servizio a Sykes. In gara 2, resa atipica dal cambio moto imposto dalla direzione di gara a metà Gran Premio proprio per preservare le mescole degli pneumatici, si è ritrovato a lottare corpo a corpo con Rea. Bruciandolo in volata nel rettilineo finale.

Due vittorie importanti. Non solo per il risultato, ma quanto e soprattutto per i due colpi inflitti al morale di Rea e della Kawasaki. L’inglese, al termine dei test invernali, pensava di poter infilare il poker iridato in maniera abbastanza agevole. Invece, resta sì l’uomo da battere, ma il suo muro ha subito due crepe significative. Come ha subito due crepe significative il muro della Kawasaki. La Ducati in questo fine settimana è stata nettamente superiore. La volata di motore che ha portato la Panigale di Melandri davanti alla ZX-10R di Rea è stata solo la punta dell’iceberg, dato che la scuderia di Borgo Panigale può vantare anche il terzo posto di Davies in gara 1 (con l’inglese che poi è scivolato in gara 2, tradito dallo pneumatico freddo dopo il cambio moto) e quello di Fores con la Panigale privata del team Barni.

Si va via quindi da Phillip Island con un meraviglioso dubbio: quest’anno sarà un campionato non dominato come gli ultimi da tre da Rea e dalla Kawasaki? Nel secondo Gran Premio della stagione, in quel di Buriam in Thailandia, vedremo se il quesito sarà ancora attuale.