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Elena Tagliabue: “Al calcio femminile italiano serve un cambio di mentalità”

Foto per gentile concessione di Fabio Fazzari e Mara Ramella

La fondatrice e Presidente dell’ASD Femminile Inter Milano, società calcistica femminile che nei prossimi mesi verrà accorpata alla controparte maschile FC Internazionale Milano, Elena Tagliabue, in questi giorni è stata intervistata dal sito calciofemminileitaliano.it per sapere cosa ne sarà dell’Inter Femminile dopo l’affiliazione e quale sarà il suo futuro. Ricordiamo che l’A.S.D. Femminile Inter Milano, nata nel 2007, al momento conta più di 160 giocatrici dalle giovanissime alla prima squadra e si trova al secondo posto del Girone B della Serie B Femminile a due punti dall’Orobica (che ha però una gara in meno).

Recentemente ha lasciato l’incarico di Presidente della A.S.D. Femminile Inter Milano, qual è il bilancio di questa sua decennale esperienza alla guida della società nerazzurra di Milano?
Al momento io non ho ancora lasciato il mio ruolo di Presidente, che sta continuando per la gestione delle categorie Primavera e Serie B perché l’accorpamento definitivo avverrà con la prossima stagione calcistica qualora dovessimo raggiungere l’obiettivo, che è quello di vincere il campionato e andare in serie A, anche attraverso un eventuale ripescaggio se dovessimo arrivare seconde.

Quali sono i suoi progetti futuri? Rimarrà all’interno del movimento calcistico femminile italiano?
Per il futuro ho dato la mia disponibilità a FC Internazionale per rimanere al seguito della prima squadra, magari come team manager, ma non abbiamo ancora definito niente.

Secondo lei cosa manca al movimento del calcio femminile italiano per arrivare al livello di Germania, Francia e Stati Uniti?
Al calcio femminile italiano serve prima di tutto un cambio di mentalità perché ancora lo si ritiene prettamente uno sport per maschi. Bisogna far entrare il calcio femminile come sport praticato nelle scuole e bisognerebbe parlarne di più sui giornali e in TV.

In una realtà come quella italiana, al momento le società dovrebbero puntare a valorizzare il proprio settore giovanile o sarebbe preferibile l’arrivo di calciatrici straniere per aumentare l’appeal del movimento?
Credo che lo sviluppo del settore giovanile sarebbe più opportuno, alimentando così anche la crescita del movimento stesso. L’arrivo di giocatrici dall’estero, ma anche l’approdo delle nostre calciatrici nei campionati esteri, aiuta a dare più interesse al movimento.

Sono sempre più numerose le squadre maschili che si stanno avvicinando al movimento calcistico femminili, crede che il loro supporto ed i loro investimenti siano importanti per fare il definitivo passo in avanti al movimento femminile in Italia?
Sì assolutamente, l’arrivo dei club professionistici sarà il modo più veloce ed anche quello economicamente più sicuro per dare maggiore prestigio al calcio femminile in Italia.