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Top Class – A Bologna Pulgar ‘veste Baggio’, Ünder sfoggia il “modello bullo”. L’atelier “San Paolo” regala un altro ricamo

Foto: Premium Sport

All’albeggiare della settimana della moda, facce vecchie e nuove, su modelli più o meno conosciuti, sfilano in campionato. Quali i trend da seguire sulla passerella della Serie A? Spulciando nella collezione autunno-inverno 2018, capita di imbattersi nello stile comodo (da fermo) di Giaccherini o nella raffinata sartoria napoletana. E se Pulgar ‘veste Baggio’ a Bologna, il turco Ünder non smussa gli spigoli al carattere, sfoggiando il modello “bullo di quartiere” a Udine.

Meno alla moda, ma più inclini all’espressività, i modelli del “Bentegodi” in Chievo-Cagliari. La progressione tecnica (con doppio passo) di Inglese diventa ‘casual’ (sfera portata sul destro), propedeutica per il corpo a corpo contro due in area e per il destro vincente all’angolino opposto. Modello ‘Clark Kent’ per Pavoletti nello spettacolare colpo di testa del finale: via camicia e giacca, dentro il costume rossoblu in “volo Superman” dal primo al secondo palo. Look da primo appuntamento invece per Giaccherini: inappuntabile – da fermo – nel destro a giro che lascia di stucco l’amata oltre che se stesso.

A Bologna Pulgar ‘veste Baggio’. Nel giorno del 51esimo compleanno dell’asso più amato, il cileno indossa l’abito del genio e ci prova da quella mattonella allo scadere. Il vestito calza stretto ma il “talento della lampada” allarga il tessuto rendendo meno goffo il travestimento: il centrocampista apre e chiude il piatto-destro per disegnare una traiettoria utile alla causa felsinea e allo scomodo amarcord. Meno romantico il modello “bullo di quartiere” che invece si addice ai lineamenti di Ünder: giubbotto di pelle e tirapugni di cuoio per il fendente di sinistro dai venti metri che brutalizza Bizzarri a Udine.

Niente a che vedere con le raffinate cuciture dell’atelier San Paolo. Sarri riesce a sentirsi stilista con modelli esteri come Callejón e Allan: il primo fa partire l’azione del ricamo perfetto, prima di chiuderla in area con l’assist decisivo; il secondo riceve palla da Hysaj, chiede triangolo a Mertens ma lo chiude in area sull’invito dello spagnolo. Il Made in Italy è doppiato in quattro lingue.