In Svizzera, lo sport è sotto pressione, al di là delle olimpiadi invernali che, come tutti sanno, attirano da sempre l’attenzione degli appassionati rossocrociati. Il 4 marzo non sarà data elettorale solo per Italia. Anche oltreconfine le urne saranno aperte: i nostri vicini svizzeri saranno infatti chiamati a decidere le sorti del canone televisivo, attraverso l’iniziativa “No Billag”: una votazione che potrebbe avere pesanti conseguenze anche sullo sport elvetico.
Lo sport, nella Confederazione, è molto amato e seguito, anche e soprattutto, attraverso le trasmissioni radiotelevisive. In questi giorni le competizioni olimpiche in Corea del Sud la stanno facendo da padrone; tuttavia, anche le partite di calcio, sia quelle della Raiffeisen Super League che quelle della Coppe Europee, sono seguitissime. Diamo un’occhiata alle statistiche (Fonte: ASF): sull’elenco dei 100 programmi televisivi più visti degli ultimi cinque anni in Svizzera, sulle sei reti nazionali (due per ogni lingua, più i programmi speciali in lingua romancia per il Cantone Grigioni), spiccano l’importanza e la popolarità delle trasmissioni sportive.
Nei primi 7 posti troviamo alcune partite di calcio della Coppa del Mondo 2014 e degli Europei 2016, seguite dalla finale di Coppa del Mondo di hockey su ghiaccio nel 2013, poi ancora EURO 2016 e, per ultima, la partita di spareggio per la qualificazione ai Mondiali 2018 tra Svizzera e Irlanda del Nord del 12 novembre 2017.
Non solo: tra i primi 25 posti di questa speciale classifica troviamo anche lo sci alpino (i Mondiali casalinghi di St. Moritz del 2017, e la discesa libera di Lauberhorn, in Oberland bernese) e una manifestazione che unisce sport e tradizione, come la lotta svizzera. Per farla breve: al di là di trasmissioni come il telegiornale e i notiziari Meteo, soltanto le due parti del film prodotto dalla SRF “Gotthard”, trasmesso nel 2016 in occasione delle cerimonie d’inaugurazione della Galleria di Base del San Gottardo, compaiono tra le prime 20 trasmissioni viste da almeno un milione di spettatori in Svizzera.
I record appartengono allo sport, in particolare al calcio. La trasmissione con il miglior share degli ultimi anni è stata la partita di EURO2016 Svizzera – Francia: quasi 1,6 milioni di spettatori su SRF (la rete di lingua tedesca), ma che diventano oltre 2 milioni in tutta la Confederazione, aggiungendo gli spettatori di RTS (Svizzera francese) e RSI (Ticino e Grigioni italofono).
Se l’iniziativa No Billag venisse accettata, insomma, non rimarrebbe senza conseguenze per lo sport in Svizzera. Peter Gilliéron, presidente dell’Associazione Svizzera di Football, ha dichiarato (ASF): “I diritti per le trasmissioni sportive sono costosi, una buona produzione è assai complessa. Si deve pertanto presumere che molte trasmissioni di eventi sportivi, in particolare partite di calcio, non vengano più realizzate e che quindi i tanto amati servizi non possano più essere seguiti tramite tivù, tablet, dirette streaming o altro.”
Gilliéron, a differenza dei sostenitori del SI all’iniziativa, che citano (per esempio) Israele come esempio di televisione gestita dai privati in grado di funzionare in modo positivo, è invece scettico sulle possibilità che i privati possano sostituire il servizio pubblico: “Oltre agli atleti passivi, anche quelli attivi verrebbero colpiti gravemente. Gli introiti derivanti dalla vendita dei diritti televisivi per le attività dell’Associazione di calcio così come di molte altre organizzazioni sportive sono di grande importanza. Accettando l’iniziativa, questi introiti diminuirebbero drasticamente. Ciò riguarderebbe principalmente i giovani calciatori. In più, anche le conseguenze per il calcio di base sarebbero piuttosto forti a tutti i livelli.”
Lo sport, qua come altrove, riveste grande importanza in ambito di tempo libero, movimento fisico e salute, nonché integrazione e cultura del rispetto. Il segretario generale dell’ASF Alex Miescher ricorda, per esempio, che sono almeno 100 le discipline sportive che beneficiano di copertura radiotelevisiva, cosa che permette loro di essere finanziate (ASF): “Se l’iniziativa No Billag venisse adottata, non saranno messe in pericolo soltanto numerose federazioni e società sportive in Svizzera, bensì anche gli eventi sportivi tradizionali e popolari. Inoltre, molte emittenti televisive e radiofoniche svizzere sarebbero minacciate nella loro esistenza. In altre parole, il nostro panorama mediatico sarebbe ancor meno diversificato.”
Non è nostra intenzione fare politica, ovviamente. Tuttavia, è un dato di fatto che associazioni culturali e sportive si stiano mobilitando a difesa del servizio pubblico e dei suoi posti di lavoro. E anche noi pensiamo, nel nostro piccolo, qua nella Penisola, che sia giusto informare i nostri lettori di ciò che potrebbe accadere, con le ricadute anche per chi, come noi, vivendo vicino alla Svizzera, può beneficiare dell’informazione della RSI e di realtà private come TeleTicino le quali, godendo anch’esse di sovvenzioni pubbliche, vedrebbero la propria vita minacciata dai tagli dei finanziamenti.