Home » Il re è tornato sul suo trono

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20 anni di carriera, 20 anni di record: che Roger Federer sia un predestinato lo si sapeva già da tempo, ma quello che sta facendo vedere da due anni a questa parte è qualcosa di sovrannaturale. Il campione di Basilea non solo è tornato a vincere i più importanti tornei (tre slam degli ultimi cinque con due Australian Open e Wimbledon), ma grazie alla vittoria di ieri contro Robin Haase è tornato anche numero uno del mondo ATP.

E’ il numero uno più vecchio di sempre (36 anni, 6 mesi e 11 giorni) e torna al vertice del ranking dopo oltre cinque anni di assenza e quattordici anni dopo la sua prima volta (febbraio 2004). Lo svizzero si conferma così il più grande tennista di tutti i tempi riuscendo a misurarsi e battere avversari lungo due decenni che hanno mutato lo stile di gioco riuscendo rare volte a metterlo in difficoltà.

Ma chi se lo sarebbe aspettato un ritorno al numero uno dopo il 2016? In quell’anno Federer praticamente concluse la sua stagione alla semifinale persa in Australia contro Djokovic per vari problemi al ginocchio e alla schiena uscendo dalla top ten e perdendo punti importanti. L’anno successivo però recuperò alla grande aggiudicandosi Australian Open, Wimbledon e tre tornei Masters 1000 mancando solo l’appuntamento con le ATP Finals, perse in semifinale da Goffin.

Divenuto numero due del mondo anche per le defezioni di Djokovic e Murray, Roger ha deciso di iscriversi al torneo di Rotterdam per provare a superare il suo grande rivale Nadal al vertice della classifica. Sarebbe bastato arrivare in semifinale e così è stato: le lacrime alla fine dell’incontro con Robin Haase testimoniano l’amore di questo uomo per il suo sport e la voglia di superare ogni ostacolo.

Roger Federer è ormai sinonimo di tennis e anche la matematica ora lo conferma: è lui il numero uno del mondo; non sapremo per quanto possa resistere, ma è già bello così. Un campione senza età che regala emozioni colpo dopo colpo, partita dopo partita. Speriamo solo smetta il più tardi possibile.