Basilea: una sconfitta prevedibile, ma che fa male
La sconfitta di ieri sera, per il Basilea, in fondo, contro il Manchester City, dominatore della Premier League, era un risultato prevedibile (non lo diciamo noi, ma i maggiori siti di scommesse online, che davano infatti i renani sfavoriti). Tuttavia, dopo le belle prove del girone eliminatorio, quasi nessuno si aspettava i rossoblù sotto di tre reti dopo soli 23′. Insomma, perdere si: ma con una prestazione un po’ più gagliarda. I sostenitori elvetici avevano infatti ancora negli occhi la bella impresa di quest’autunno contro l’altro Manchester, e si attendevano una partita un po’ più combattuta ed equilibrata.
Le cose, in realtà, sono andate come sappiamo. Tutto sommato, i renani non erano partiti malissimo: gli inglesi, nei primi minuti, dietro lasciavano ampi spazi, ma prima Oberlin (nella foto) e dopo Stocker, non hanno saputo approfittarne. Il talentino del Basilea, inoltre, a fine partita, coi cronisti del Blick, si è lamentato per un intervento su di lui in area di Otamendi al 16′ (sullo 0-1), che avrebbe anche potuto essere punito con il calcio di rigore. Il contrasto, in effetti, da parte del centrale dei britannici, è di spalla, ma con il difensore che si disinteressa del pallone e va dritto sull’uomo. Tuttavia, difficilmente una diversa valutazione di questo episodio, da parte del non sempre impeccabile arbitro Eriksson, avrebbe potuto cambiare le sorti dell’incontro.
A perdere è stato soprattutto Wicky. Certo, dalla sua ha la scusante che questo, per le squadre svizzere, dal punto di vista fisico, è il periodo peggiore dell’anno, mentre gli inglesi, che non fanno la sosta invernale, sono in grande forma. Però è fuori discussione anche che la disposizione della difesa, in occasione del primo gol (su palla ferma), ha lasciato molto a desiderare. Anche in seguito si sono viste distanze eccessive tra i membri della retroguardia renana e gli avanti avversari (nessuno, per esempio, è andato a chiudere su Bernardo Silva, lasciato tutto solo in area in occasione del secondo gol, e anche Agüero, poco dopo, ha calciato a rete dal limite senza che nessuno andasse a contrastarlo con efficacia). Poca grinta (due soli cartellini gialli a carico degli elvetici), e la sensazione che i nuovi arrivati (Frei e Stocker), pur essendo giocatori esperti, non siano ancora inseriti nei meccanismi dei campioni svizzeri.
A differenza di altre volte, insomma, il tecnico renano è sembrato non aver preparato bene l’incontro. il 3-4-2-1 dei rossocrociati non era una novità: però Oberlin non è una prima punta, e fa male soprattutto quando parte dall’esterno. Ieri, contro gli esperti centrali inglesi, è affondato. Stocker, pur essendo un elemento con esperienza in Bundesliga, in questo momento non ha la cattiveria agonistica di uno come Steffen. Anche Frei, ieri sera, è naufragato con il resto del gruppo, che ha dato l’impressione, in certi momenti, di essere come un gruppo di passeri impegnati a beccare una roccia di granito.
Probabilmente, il giovane tecnico dei renani, che nelle prime due giornate di campionato ha giocato con la difesa a quattro, ha puntato troppo sulla duttilità tattica dei suoi. In realtà, le partenze di Akanji e Steffen non sono state certo indolori e, probabilmente, volendo giocare con una sola punta, valeva forse la pena di schierare davanti o van Wolfswinkel (non ancora al 100% dopo l’infortunio) o Ajeti, lasciando Oberlin all’esterno. O, meglio ancora, giocare con un 4-4-2 scolastico (come a Thun sabato sera), però con due punte. Ci ha anche lasciato perplessi l’esclusione di Petretta, che pure, in Oberland bernese, era in campo. In ogni caso, è tardi ora per parlarne, al di là della forza del City, che è apparso (soprattutto a noi, che del calcio inglese vediamo e leggiamo solo ciò che il tempo che ci avanza ci permette di fare) veramente di un altro pianeta.
Insomma, Champions finita per gli svizzeri, a meno di un alquanto improbabile miracolo. La prospettiva, ora, è fare una bella partita in Inghilterra, che faccia morale, in vista degli impegni primaverili. Incombe sui renani una fondamentale semifinale di Coppa svizzera contro lo Young Boys, il grande rivale delle ultime stagioni, che precede in campionato la squadra di Wicky. Come abbiamo già avuto occasione di scrivere, questa partita (in programma a Berna il 27 febbraio) sarà fondamentale nel prosieguo della stagione per i pluricampioni elvetici: in caso di sconfitta, potrebbe davvero esserci il passaggio di testimone nel calcio svizzero. Ci attende, insomma, una primavera ricca di emozioni.