Dopo più di due mesi di pausa invernale le squadre russe tornano a disputare gare ufficiali. Ed già un viatico importante per testare le velleità internazionali di un movimento che mai come quest’anno sembra avere le carte in regola per andare fino in fondo, sia per numero che qualità di rappresentanti. Ma basta poco per salutare prematuramente la seconda competizione europea per club.
Quattro su trentadue. Un ottavo di Europa League parla russo. Esclusa la cocente delusione del Krasnodar, eliminato ad agosto a causa di una rivedibile gestione del doppio confronto con gli ostici serbi della Stella Rossa, il movimento calcistico russo festeggia un primo semestre ricco di soddisfazioni, senza risultati clamorosi ma con una continuità solitamente sconosciuta per le sue esponenti. Tutto questo è la conseguenza di un progresso significativo che nei numeri si è tradotto nel sorpasso nel ranking Uefa ai danni del Portogallo, che consentirà al campionato russo di portare già dalla stagione in corso una terza squadra in Champions League. Ora, però, è il momento di fare sul serio. E sono tante le incognite che potrebbero in poco tempo svalutare quanto di buono fatto fino ad ora.
In primo luogo la preparazione invernale. Come detto, l’esordio ufficiale del 2018 sarà proprio la gara d’andata dei sedicesimi di Europa League. Un conto è giocare un amichevole con uno sparring, oppure allenarsi anche duramente, un altro è competere per un obiettivo concreto. Un problema che può essere visto anche come un vantaggio, dato che le squadre sono più fresche e hanno avuto modo di studiare attentamente i propri rivali. A San Pietroburgo la sosta è arrivata nel momento giusto, per la Lokomotiv invece ha interrotto un periodo strabiliante, con un Farfan a tratti etereo. Non è così scontato che i ferrovieri riescano a riprendere il filo del discorso. Giocarsi tutto in 180 minuti, senza appello, non sarà facile, considerando soprattutto il valore degli avversari: tutte e quattro le squadre russe hanno discrete possibilità di qualificazione ma, tranne lo Zenit, nessuna parte favorita con un margine considerevole, per una serie di motivi distinti tra loro.
Martedì 13 febbraio, ore 18 (diretta Sky)
STELLA ROSSA-CSKA MOSCA
Dopo tanti anni il CSKA ha disputato una più che dignitosa campagna europea, nonostante una rosa ridotta all’osso che ha costretto Goncharenko a improbabili cambi di ruolo, come quello che ha visto Wernbloom nuovo baluardo offensivo. Quattro vittorie su quattro nei preliminari di Champions senza subire alcuna rete (risultato tutt’altro che scontato) e un girone onorato fino all’ultimo, con nove punti realizzati e i colpi esterni di Lisbona e Basilea. Con un po’ più di fortuna il CSKA ora si troverebbe a giocare sì di martedì, ma in Champions League. La gara con la Stella Rossa presenta numerose insidie, sebbene il divario tra le due compagini esista. Sono quattro i pericoli di questo sorteggio. In primo luogo la caduta del Krasnodar in Serbia qualche mese fa, che deve servire da ulteriore monito. Sono diverse, inoltre, le vecchie conoscenze del campionato russo che vestono la casacca biancorossa, anche se il tecnico montenegrino Miodrag Bozovich e il funambolo Guelor Kanga hanno salutato Belgrado: Mitchell Donald, centrocampista olandese noto per un’esperienza al Mordovia dove fu pagato a cottimo, Branko Jovicic, reduce da un triennio convincente a Perm e Dusan Andjelkovic, terzino fluidificante ex Krasnodar. Infine, la questione più spinosa è rappresentata dal caldissimo ambiente che i moscoviti troveranno allo stadio Rajiko Mitic, dopo che la decisione iniziale di giocare a porte chiuse è stata revocata. Considerano lo storico gemellaggio dei tifosi dello Spartak con quelli della cosiddetta Crvena Zvezda, il CSKA rischia seriamente di affrontare due match fuori casa. E non sarà facile venirne a capo, nonostante il ritorno di Musa possa fornire nuova verve al reparto peggiore della squadra, quello offensivo.
Giovedì 15 Febbraio, ore 19
NIZZA-LOKOMOTIV
In corsa per un traguardo storico, la Lokomotiv è stata encomiabile in autunno. Approfittando di un sorteggio favorevole non ha commesso l’errore di snobbare l’Europa League, non tanto per una questione di valore, ma di priorità. Dopo quattordici anni i ferrovieri sono a un passo dal tornare campioni di Russia, con un vantaggio importante sulle dirette concorrenti a un terzo dalla fine. E la rosa non è così profonda. L’uomo in più di questa seconda parte di stagione sarà il brasiliano Ari, che ha recuperato dal grave infortunio che lo aveva tenuto fuori per buona parte della fase a gironi e sta già dimostrando di intendersi alla perfezione con Farfan in queste prime uscite amichevoli. Il peruviano ha letteralmente trascinato la Lokomotiv con i suoi gol in ogni angoli del globo, la speranza è che riesca subito a ritrovare parte di quel rendimento. Contro il Nizza sarà la classica gara 50/50, con la possibilità di affondare in casa al ritorno. Ma servirà un buon risultato nel sud della Francia, magari segnando qualche rete. I francesi non hanno un bel ricordo della Russia, dato che nella scorsa edizione fu il Krasnodar ad eliminarli con un sonoro 5-2 casalingo, ma il campionato ormai privo di reali obiettivi consente loro di giocarsi il tutto per tutto in coppa. E, si sa, in gare di andata e ritorno spesso sono piccolezze a dirimere le contese.
Giovedì 15 Febbraio, ore 19 (diretta Sky)
SPARTAK MOSCA-ATHLETIC BILBAO
Come già sottolineato, tutte le squadre russe hanno buone possibilità di qualificazione. Tra di loro lo Spartak è sicuramente quella con l’impegno più complicato. Per uno spettatore neutrale, probabilmente, sarà una partita molto divertente, ricca di reti. Ma i moscoviti, per accrescere le loro speranze, devono obbligatoriamente tenere inviolata la loro porta all’Otkrytie Arena. L’obiettivo degli uomini di Carrera deve essere quello di andare nel Pais Vasco con più risultati possibili, costringendo i locali a fare una partita d’attacco. Dover produrre gioco anche in trasferta potrebbe essere deleterio, soprattutto dopo l’umiliante 7-0 patito ad Anfield. La possibilità di impostare una gara di rimessa sarebbe invece alla portata dello Spartak, ricco di giocatori veloci e di qualità dal centrocampo in su. Poteva capitare peggio, dato che i campioni di Russia non erano testa di serie, ma anche meglio. La sensazione, però, è che Promes e compagni abbiano la levatura per poter sconfiggere i quotati avversari.
Giovedì 15 Febbraio, ore 21:05 (diretta Sky)
CELTIC GLASGOW-FC ZENIT
Per le altre abbiamo considerato anche l’eventualità di un’eliminazione, per lo Zenit invece uscire di scena sarebbe un fallimento sportivo. Il divario tecnico con il Celtic appare evidente e il ritorno in casa dovrebbe accomodare la chiusura della pratica. Se nella teoria la rosa, gli investimenti e i proclami dello Zenit dovrebbe accentuare ancor di più di quanto non facciano i bookmakers i favori del pronostico, il campo lascia alcune perplessità. I primi mesi di gestione Mancini non hanno affatto convinto, con il tecnico italiano incapace di dare un volto a un gruppo ricco di individualità di rilievo. La crisi di risultati in patria è stata interrotta soltanto dal grande freddo, mentre in Europa lo Zenit ha rischiato più di una volta, a partire dai preliminari con Bnei Yehuda e Utrecht. Senza un Kokorin ritrovato non è così sicuro che lo Zenit sarebbe ancora in gioco. Il calciomercato invernale ha ingrossato la nube di dubbi: le partenze di Dzyuba e Shatov, coperte dall’arrivo di Zabolotny, non rappresentano un compromesso sulla carta favorevole. Nonostante tutto, un’eliminazione in questa fase della competizione rimane inaccettabile perché lo Zenit ha tutte le carte in regola per andare fino in fondo. A parte, forse, una.