Un film visto anche all’andata. Fiorentina grintosa e ben organizzata in campo, stavolta più padrona del gioco, ma alla fine i tre punti finiscono alla Juventus. La compagine viola sa esaltarsi nelle partite con le big, dimostrando di possedere un buon potenziale se usato con la giusta testa e le dovute motivazioni. Certo, fa strano pensare che qualche settimana prima questa formazione era stata protagonista di una Caporetto interna contro l’Hellas Verona, eppure questo è il calcio e non dovremmo stupirci più di tanto visto che la continuità è un altro dei problemi presenti in casa viola.
Dalla gara contro i bianconeri sono comunque usciti spunti interessanti a partire da Nikola Milenković, un giovane ragazzo serbo nato qualche anno dopo lo scioglimento dell’ex Yugoslavia. Dopo una lunga attesa in panchina, finalmente per lui è arrivata la possibilità di mettersi in mostra, complice la bocciatura totale di Vitor Hugo e le assenze tra squalifiche e infortuni nella retroguardia viola. Oggi è stata una chiamata difficile in una posizione poco consona: terzino destro al posto dell’infortunato Laurini. È mancato in fase di spinta, ma non potevamo chiedere molto a uno cresciuto come difensore centrale, però ha lottato come se fosse un veterano andando addirittura al testa contro testa con Higuain. Difficile capire quando lo ritroveremo di nuovo titolare una volta rientrato il francese, a meno che Pioli non sposi l’idea del 3-5-2 balenata nei giorni scorsi. Milenković comunque ha dimostrato del materiale interessante su cui poter lavorare ed è giusto che per lui ci siano ulteriori opportunità.
Insufficienze per Sportiello e Simeone. Il primo, sul banco degli imputati a Bologna in occasione del gol su calcio d’angolo, anche stavolta è stato protagonista in negativo sulla punizione letale dell’ex Bernardeschi. Un solo errore pesante, una partenza in ritardo con una barriera posizionata male come ha sottolineato il tecnico Pioli a fine partita. Per l’estremo difensore il periodo non è dei migliori e qualcuno nei prossimi giorni potrebbe approfittarne per rilanciare l’ipotesi di una pausa utile a ricaricare energie fisiche ma soprattutto mentali. Simeone invece continua a non convincere la platea viola. In generale questa squadra continua a latitare quando c’è da concretizzare. Una situazione condizionata da un gioco sviluppato troppo in orizzontale con poca capacità di aggredire la profondità. E nella serata della sfida con i bianconeri non abbiamo potuto godere del miglior Federico Chiesa della stagione. Il talento gigliato ha accusato una partenza timida, impacciata nella prima frazione di gioco. Nella ripresa qualcosa è cambiato, un suo scatto sulla sinistra poteva far scaturire il vantaggio dei toscani, però la sua prestazione alla fine raccoglie un sei risicato.
A fine partita Stefano Pioli ha speso parole per l’episodio del rigore dato e poi tolto alla Fiorentina. Il tecnico gigliato ha dichiarato: “La mia idea è che il tocco di Alex Sandro non possa considerarsi involontario”, ad amareggiare l’allenatore viola però non è stata la decisione, ma soprattutto il fatto che l’arbitro Guida non sia andato a rivedere l’azione al Var lasciando decidere ai suoi collaboratori. Insomma anche questa volta le polemiche da moviola in campo non sono mancate, ma ormai fa parte del calcio.