Lugano pronto alla ripresa: prospettive e speranze
Volti sereni, ieri sera a Lucerna, nella comitiva in arrivo dal Canton Ticino: sul torpedone del Lugano, per l’occasione, erano ospiti anche i dirimpettai del Chiasso, con (tra gli altri) gli ex Rey e Belometti. Trapela qualcosa sul possibile arrivo di Janko da Praga: tutte le parti hanno interesse a far si che il centravanti austriaco si trasferisca in Ticino, e tutti stanno provando a smussare gli angoli. Tuttavia, intorno all’affare balla una cifra complessiva piuttosto elevata per quelli che sono i normali canoni dei sottocenerini: normale, quindi, che si cerchi di valutare ogni particolare.
Come detto più volte, dal punto di vista tecnico il giocatore offre delle soluzioni interessanti, non percorribili dai giocatori attualmente in maglia bianconera, e potrebbe davvero essere l’elemento in grado di completare una rosa che ha fatto vedere, in più di un’occasione, bel gioco e duttilità dal punto di vista tattico.
Nei giorni scorsi, parlando con Pier Tami, si è raggionato sul fatto che, ormai, in Svizzera, molte squadre giocano col 3-5-2, modulo ben conosciuto in riva al Ceresio. Tuttavia, per creare problemi agli avversari, serve essere malleabili sotto l’aspetto degli schemi di gioco e, soprattutto, avere al proprio arco un gran numero di soluzioni che permettano di arrivare alla conclusione verso la porta avversaria.
Altro aspetto sul quale l’allenatore originario di Clusone vuoe puntare sono i giovani, sposando la filosofia della società, che vorrebbe creare un circolo virtuoso che porti i migliori ragazzi ticinesi a giocare in prima squadra: massima attenzione al settore giovanile, quindi, ma non solo. Non è un mistero che nelle file bianconere militino due ragazzi di belle speranze, come il figlio d’arte Manicone e il ticinese Guidotti. Stanno crescendo, ci ha detto Tami: e questa cosa l’abbiamo toccata con mano, seguendo la squadra a Roma e vedendola giocare in amichevole domenica.
Ovviamente, il loro impiego dovrà essere fatto con attenzione: la situazione ideale sarebbe una salvezza raggiunta in anticipo, e gli eventuali gol di Janko potrebbero essere il valore aggiunto. Quello che è certo, è che società e presidente Renzetti stanno veramente facendo il possibile per regalare ai tifosi il grande acquisto in attacco cercato fin da quest’estate. Sul Lugano c’è un progetto pluriennale ad ampio respiro, basato sulla ormai deliberata costruzione del nuovo stadio: tuttavia, il presupposto di tutto, ovviamente, è il mantenimento della categoria.
In quest’ottica va letta anche la partenza, per la Svezia, di Marzouk. Il franco-marocchino è un elemento che, suo malgrado, ha diviso parecchio tifosi e addetti ai lavori: un talento da coltivare per molti, una promessa mancata per altri. Questa operazione di mercato, come si ragionava a Lucerna con la dirigenza bianconera, è stata la soluzione migliore: il giocatore si va a inserire in una realtà calcistica tecnicamente molto affine a quella elvetica, dove si segna molto (come ben sanno i lettori che seguono la nostra rubrica di calcio svedese), in una società giovane, neopromossa e molto entusiasta.
L’accordo parla di un prestito oneroso sino al termine dell’Allsvenskan (novembre, come sappiamo): il capitale investito su di lui viene preservato, il giocatore avrà degli spazi e, di conseguenza, stimoli. Per ora, i commenti in Svezia sono positivi, in attesa che sia il pallone a parlare, com’è giusto che sia. Insomma, una di quelle operazioni dove vincono tutti. Da parte nostra, ovviamente, avremo per lui un occhio di riguardo.
Si riparte, insomma. Certo, c’era un filo di rammarico, ieri, nella comitiva bianconera, per non aver visto neppure un giocatore del Lugano premiato, dopo la stupenda cavalcata di questa primavera. Tuttavia, questo è un po’ il limite degli SFL Awards: essendo riferiti all’anno solare e non alla stagione, e trattandosi del veicolo mediatico per riportare l’attenzione degli sportivi elvetici (in questo periodo distratti dall’hockey e dagli sport invernali) sul calcio, tendono a valutare in modo importante le imprese più recenti.
Più che meritati, naturalmente, i premi per Michael Lang il quale, in primavera, aveva vinto titolo e Coppa svizzera (segnando anche un gol in finale): tuttavia, non è un mistero (è stato chiaramente detto in sede di premiazione) che il gol decisivo, messo a segno nella partita con il Manchester United, è di quelli il cui ricordo resiste per anni, con tutto ciò che ne consegue.
E così, la stupenda cavalcata sottocenerina dello scorso anno si è sbiadita nelle valutazioni di giurati e tifosi, così come il giudizio su Paolo Tramezzani, sul quale ha pesato molto di più il fallimento in Vallese, quest’autunno, delle vittorie in Ticino nella passata stagione. Vedremo cosa accadrà, a gennaio dell’anno prossimo.