Estro, destro e sinistro. Tre cavalieri del calcio giocato incrociano pirati del calcio parlato. Delle due fazioni, l’una: meglio sedersi al bar o parlare del VAR? Se la cineteca riproduce remake con Mertens (destro sul Bologna) e Marušić (sinistro a San Siro), la prima visione piazza in anteprima l’estro incompiuto del morbido Cigarini. Estro, destro e sinistro: meglio al bar che giudicarli al VAR.
Destro e sinistro. Gli estremi che puntano il secondo palo, da un lato rinfrancano il Napoli sul Bologna al San Paolo, dall’altro illudono laziali in casa Milan. Mertens chiude il giro col destro, Marušić tenta di riaprirlo con l’opposto prima che Bonaventura tenga fede al casato.
Il belga la piazza quando il Bologna terrorizza anche l’occidente partenopeo e il deja-vu corre sulle note basse di Insigne (che temporeggia e scruta), di Mertens (che capovolge ideologia tattica e torna a sinistra), infine del destro poco a giro ma molto collo del folletto azzurro che muore sotto l’incrocio e resuscita il bel palato sugli spalti. Lo slalom è comodo ma bello: chiedere a Eranio in zona Marassi, derby della lanterna, un bel po’ d’anni fa.
Estro? L’ultimo cavaliere si palesa per ispirare chi si è nascosto troppo in carriera. Il piazzato di Cigarini a Crotone ha poca parabola ma più storie. Il giro è famelico, ma incompiuto, così come l’estro del play. L’uno a uno è servito: tanto quanto un commento alle reti in un bar senza VAR.