Fare la formazione prima del primo anticipo di Serie A è uno dei riti sacri per il fantacalcista. Quello è il momento dei dubbi, delle certezze, delle scelte. Mettere tizio in campo e lasciare caio in panchina può rivelarsi la scelta azzeccata o una mossa scellerata. E ci sono tante varianti da tener conto: intanto, bisogna sapere chi è destinato a saltare il turno di campionato (squalificati, infortunati e non convocati), per i restanti, occorre valutare come hanno vissuto la settimana di allenamenti e gli incroci che regala loro il calendario. Poi è un mix di fantasia, intuito, coraggio e una buona dose di fondoschiena. Ma la fortuna va aiutata e per questo, con umiltà, vi lasciamo qualche consiglio su chi evitare, consapevoli che, inevitabilmente, accadrà di essere smentiti dai fatti. Ma questo, d’altronde, è il bello del Fantacalcio!
In quanto all’undici sconsigliato, fra i pali diciamo Nicolas: l’estremo difensore scaligero avrà l’improbo compito di difendere la porta del Verona nella tana di Simeone e compagni. Il terzetto di difesa è composto da Abate (sostituirà lo squalificato Rodríguez, ma l’impegno con la Lazio è di quelli tosti e la sua tenuta è tutta da verificare), De Maio (in gol domenica contro il Benevento, ma al San Paolo sarà tutta un’altra storia) e Bruno Peres (involuto rispetto agli anni al Toro, da evitare assolutamente). Linea di centrocampo a quattro composta da Candreva (strano trovarlo da queste parti? L’arrivo di Rafinha accresce la concorrenza e Spalletti, prima o poi, gli farà tirare il fiato), Matuidi (trapelano buone notizie circa il suo recupero, ma non è escluso che Allegri gli conceda un turno di riposo e comunque non è al meglio), Memushaj (il mercato ha portato a Benevento qualche volto nuovo per il centrocampo, rischia il posto e di bonus, nel frattempo, nemmeno l’ombra) e Zieliński (col rientro di Hamšík dal primo minuto, il primo a farne le spese è il polacco. Un peccato lasciare in panchina così tanta qualità). Infine, un trio di attaccanti che difficilmente lasceranno il segno. Destro è un uomo ritrovato, ma segnare a Napoli è un’impresa non da poco, diverso il discorso per gli altri due: André Silva è un oggetto misterioso, quasi mai titolare e raramente Gattuso gli concede qualche scampolo di partita, Petagna, invece, ha perso il posto a vantaggio di Cornelius. Non tira una buona aria per il numero 29 atalantino.